Cronaca

Usa: Mosca utilizza missili Nordcoreani. Kiev chiede aiuto a Nato

Nel corso degli attacchi condotti lo scorso 30 dicembre e due giorni fa, le truppe russe stanno avanzando nella regione di Donetsk, supportate da missili forniti dalla Corea del Nord. E così mentre la situazione sul campo di battaglia si complica, Kiev chiede aiuto ai Paesi della Nato, in particolare per difese anti-aeree e missili.

Gli Stati Uniti hanno confermato che Mosca ha già ricevuto missili dalla Corea del Nord, e sembra che l’Iran sia il prossimo fornitore, con la possibilità di una dotazione di missili a corto raggio in arrivo. Intanto, sul campo di battaglia è apparso un drone iraniano di nuova generazione, il Mohajer-6. Funzionari americani sottolineano che la cooperazione tra Mosca e Teheran potrebbe portare alla produzione di migliaia di droni per il conflitto. Il 10 gennaio, l’Alleanza Atlantica terrà una riunione straordinaria per discutere delle nuove minacce e prevede l’acquisto di missili Patriot per rafforzare le difese aeree dei paesi membri. 

Il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato che Mosca ha guadagnato terreno nelle regioni di Bohdanivka e Andriivka, e i combattimenti continuano in direzione di Avdiyiv. Nel frattempo, la Russia sembra ricevere supporto da Teheran, con l’arrivo di missili iraniani a corto raggio. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato che Kiev non ha un “piano B” e confida nel “piano A”, sottolineando l’importanza di ricevere aiuti militari per difendere la Nato e la prosperità del popolo americano. Il 10 gennaio, il Consiglio Nato-Ucraina affronterà la situazione sul terreno. L’Alleanza atlantica ha annunciato la convocazione straordinaria su richiesta di Kiev, dopo gli attacchi russi con missili e droni. In risposta, la Nato sta considerando l’acquisto di fino a 1.000 missili Patriot per 5,5 miliardi di dollari, destinati a Germania, Olanda, Romania e Spagna.

L’escalation del sostegno della Corea del Nord preoccupa Washington, che sospetta che Pyongyang voglia in cambio aerei da combattimento e altre tecnologie avanzate. A tal proposito, è opportuno ricordare che lo scorso 13 settembre il dittatore nordcoreano Kim Jong Un ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin. Il faccia a faccia è avvenuto in un sito di lancio di missili nella Russia orientale ed è il primo dal 2019. Secondo funzionari americani, i leader hanno discusso un accordo in base al quale la Corea del Nord fornirebbe alla Russia munizioni per la sua guerra contro l’Ucraina. In cambio, Putin avrebbe promesso a Kim un aiuto per lo sviluppo della tecnologia satellitare, dopo che quest’anno la Corea del Nord ha fallito il lancio in orbita di ben due satelliti. Il fatto che Putin chieda assistenza a un regime così economicamente arretrato e isolato è emblematico delle difficoltà militari russe. 

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