La missione delle forze americane in Siria “non è cambiata” e il presidente Donald Trump punta a farle rientrare negli Stati Uniti “il prima possibile”. La Casa Bianca, attraverso la sua portavoce Sarah Sanders, ha smentito il presidente francese Emmanuel Macron che in un’intervista in tv, dopo aver rivendicato la legittimità dell’attacco lanciato in Siria da Francia, Stati Uniti e Regno Unito, aveva rivelato di aver convinto il presidente Usa a restare a lungo nel Paese. “La missione non è cambiata – ha fatto sapere invece Sanders – il presidente ha detto chiaramente che vuole riportare a casa le forze americane il prima possibile – siamo determinati a distruggere l’Isis e a creare le condizioni che ne impediscano il ritorno. E ci aspettiamo che i nostri alleati e partner regionali assumano maggiori responsabilità, sia militarmente che finanziariamente, per garantire la sicurezza della regione”.
Intanto, gli ispettori dell’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, iniziano la loro indagine sul presunto uso di armi chimiche a Douma e all’Aia, in Olanda, dove si tengono colloqui d’emergenza sull’attacco, sono già arrivati gli ambasciatori russo e francese in Olanda. Dopo la bocciatura della risoluzione russa sui raid, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno fatto circolare una bozza di risoluzione congiunta al Consiglio di sicurezza Onu che punta ad aiuti umanitari senza ostacoli, a una tregua immediata e in cui si chiede a Damasco di impegnarsi nei negoziati di pace sotto egida Onu. Ci sarebbe anche la questione più spinosa: un’inchiesta indipendente sulle armi chimiche in Siria.