La Camera americana approva una legge di bilancio che finanzia il governo fino agli inizi di febbraio e include lo stanziamento di 5,7 miliardi di dollari per il muro al confine con il Messico. Il provvedimento approda ora in Senato, dove la strada appare tutta in salita rendendo cosi’ piu’ probabile lo shutdown. Con 217 voti a favore e 185 contrari la Camera ha dato il via libera a una misura che finanzia il governo fino all’8 febbraio e prevede, cosi’ come richiesto da Donald Trump, fondi per il muro al confine. In Senato la norma sara’ probabilmente respinta con i repubblicani che non hanno i 60 voti necessari per l’approvazione.
I senatori americani nelle ultime ore hanno approvato un testo simile a quello della Camera: la differenza centrale, e determinante, e’ che il provvedimento del Senato non include i fondi per il muro. Un azzardo quello dei senatori legato all’iniziale apertura della Casa Bianca per evitare lo shutdown. Un’apertura durata 48 ore prima che il presidente americano cambiasse idea: Trump ha fatto sapere che non firmera’ una legge di bilancio temporaneo che scongiuri lo ‘shutdown’ dell’amministrazione Usa, ovvero la parziale chiusura delle attivita’ federali a pochi giorni dal Natale, e Wall Street va a picco. La borsa americana, provata dal calo generale dei mercati a seguito del rialzo dei tassi della Federal Reserve americana, ha avuto in serata il colpo di grazia e ha chiuso in calo del 2,02% a 22.853,02 punti. Il Nasdaq ha perso l’1,63% a 6.528,41 punti e lo S&P 500 l’1,59% a 2.467,05 punti.
L’annuncio e’ arrivato dal presidente della Camera, Paul Ryan, dopo un incontro con l’inquilino della Casa Bianca. “Abbiamo appena avuto un incontro molto lungo e produttivo con il presidente”, ha detto Ryan, il quale “ci ha informati che non firmera’ la legge approvata dal Senato la notte scorsa a causa delle sue legittime preoccupazioni per la sicurezza al confine”, ha detto mandando immediatamente in fibrillazione la borsa di New York. La paralisi dell’amministrazione pubblicana americana potrebbe partire dalla mezzanotte di oggi. Lo stesso Trump ha chiarito che la sua decisione tiene conto di un argomento a lui molto caro: il muro con il Messico. “Sono stato molto chiaro – ha detto – ogni finanziamento al governo deve tenere conto della sicurezza dei confini”, ha spiegato facendo leva sulla paura principe degli americani, quelli di un blocco di tutte le attivita’ federali, proprio a ridosso delle festivita’.
Un fatto è certo, Trump e’ pronto a tutto, anche uno shutdown che lo inchiodera’ alla Casa Bianca per le feste invece della prediletta Mar-a-Lago. Il presidente “preferisce lo shutdown”, dice la speaker dei democratici americani Nancy Pelosi. Trump sta “gettando il paese nel caos”, aggiunge il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer. La speranza di un’intesa all’ultimo minuto resta, ma la distanza fra le parti e’ ancora molta e il compito piu’ duro spettera’ ancora una volta al leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnel che, oltre a cercar di far ragionare Trump, dovra’ raggiungere un compromesso con i suoi colleghi.