Giro di vite per Fabrizio Corona. Il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Giovanna De Rosa, ha stabilito che l’ex re dei paparazzi “non potrà lasciare il territorio della Regione Lombardia”. Non solo: Corona “non potrà compiere viaggi all’estero” e “dovrà tenere una condotta adeguata alle misura alternativa in corso”. Una decisione presa dopo il week end trascorso da Corona a Capri a fine maggio scorso insieme alla sua nuova fiamma, Silvia Provvedi: “Nessun intervallo di vacanza – scrive il giudice nel provvedimento di rettifica delle precedenti prescrizioni – è stato mai concesso da questo ufficio”. E’ stato il sostituto procuratore generale di Milano, Antonio Lamanna, a chiedere al giudice della Sorveglianza chiarimenti dopo la pubblicazione sui media di alcune fotografie hot che immortalavano Corona in barca, durante un week a Capri, mentre si scambiava alcune effusioni “piccanti” con la sua ultima conquista. Nella richiesta, presentata il 6 luglio scorso insieme ad alcuni articoli della stampa scandalistica su quella vacanza “hot”, il magistrato aveva chiesto al giudice di valutare se l’ex fotografo dei vip avesse, in quell’occasione, rispettato tutti i profili di “continenza” previsti dall’affidamento in prova “sul territorio” che gli era stato concesso a ottobre scorso come pena alternativa al carcere.
La stretta, resa nota solo oggi, è arrivata il 14 luglio scorso. Il giudice De Rosa ha deciso di sanzionare la “condotta non adeguata” di Corona, la sua “discontinuità degli impegni” presi con il Tribunale di Sorveglianza e il mancato “rispetto delle regole della misura” alternativa al carcere. “Il rispetto istituzionale – sottolinea il giudice nel provvedimento – deve essere garantito” e Corona, che ha beneficiato dell’affidamento in prova sul territorio come pena alternativa al carcere, in questo caso non lo ha fatto. Sull’ex fotografo dei vip pendono condanne complessive pari circa 8 anni di carcere per tutta una serie di vicende giudiziarie, tra cui l’estorsione aggravata compiuta ai danni dell’ex calciatore della Juventus, David Trezeguet. Dopo circa 2 anni e mezzo trascorsi dietro le sbarre il suo difensore, l’avvocato Ivano Chiesa, aveva ottenuto la possibilità di fargli scontare la pena residua, circa 5 anni, ai servizi sociali. Era il giugno 2015 quando il giudice De Rosa concesse a Corona l’affidamento in prova all’interno della comunità “Exodus” di Don Mazzi, a Lonate Pozzolo, nel Varesotto. A ottobre scorso lo stesso giudice dispose l’affidamento in prova sul territorio, concedendogli di fatto la possibilità di rientrare a casa anche se con tutta una serie di prescrizioni da rispettare scrupolosamente, a meno di specifiche autorizzazioni da parte del Tribunale. Paletti che non sempre l’ex re dei paparazzi ha rispettato, come nel caso della vacanza hot a Capri che gli è costata questo primo cartellino giallo.