Vaccini anti Covid-19, Ema apre a Sputnik ma Ue mette mani avanti

Vaccini anti Covid-19, Ema apre a Sputnik ma Ue mette mani avanti
4 marzo 2021

Se anche l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) dovesse ricevere, e poi approvare, una richiesta di immissione sul mercato Ue del vaccino anti-Covid Sputnik V, questo non significa che il vaccino russo entrerebbe automaticamente nel “portafogli” della strategia vaccinale europea, di cui fanno parte i sei contratti di pre-acquisto conclusi congiuntamente (e i due per i quali il negoziato è ancora in corso) da parte dalla Commissione e degli Stati membri con le case farmaceutiche produttrici. Lo ha puntualizzato oggi a Bruxelles il portavoce capo della Commissione europea Eric Mamer, durante il briefing online quotidiano per la stampa. “Il fatto che un vaccino venga approvato dall’Ema, non significa che debba essere integrato nella strategia vaccinale comune dell’Ue” e nel suo portafogli di contratti di pre-acquisto congiunto, ha detto Mamer.

L’Ema, che ha sede ad Amsterdam, ha annunciato oggi che comincerà una revisione anticipata (“rolling review”) degli studi e dei dati disponibili sullo Sputnik V, così da portarsi avanti preventivamente con gran parte del lavoro di valutazione, in previsione della richiesta, da parte dell’azienda produttrice del vaccino, di autorizzazione all’immissione condizionata sul mercato, che ancora non c’è stata. La revisione anticipata permette di accorciare notevolmente i tempi della valutazione del farmaco, dopo l’introduzione formale della richiesta di autorizzarlo. Un altro portavoce della Commissione, Stefan de Keersmaecker, responsabile per la Salute e la Sicurezza alimentare, ha puntualizzato: “Bisogna distinguere fra la decisione sulla revisione anticipata dell’Ema e il fatto che lo Sputnik V possa far parte della strategia europea congiunta”. Gli Stati membri e la Commissione, nell’ambito dello “Steering board” dell’Ue sui vaccini, “finora non hanno mai parlato di integrare lo Sputnik” nel portafogli dei contratti di pre-acquisto, ha riferito de Keersmaecker.

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“E se a un certo punto gli Stati membri, a cui spetta la decisione, dovessero decidere di integrare il vaccino russo nella loro strategia congiunta, ve lo faremmo sapere”, ha aggiunto Mamer, rivolto ai giornalisti. A una domanda sull’eventuale presa in conto di considerazioni geopolitiche nelle decisioni su quali vaccini approvare da parte dell’Ue, il portavoce ha poi replicato: “L’Ema conduce le sue valutazioni sui vaccini sulla base della loro efficacia e sicurezza, punto. La geopolitica non ha niente a che vedere con questo. E la valutazione viene fatta sui dati forniti dalle aziende produttrici”. In ogni caso, oltre alla sicurezza ed efficacia, ci sono altre condizioni e considerazioni che sono prese in conto quando si decide di inserire un nuovo vaccino nella strategia congiunta d’acquisto dell’Ue, come ad esempio la localizzazione in Europa degli impianti industriali di produzione. Ma anche in questo caso “è troppo presto per dire se lo Sputnik V possa soddisfare i criteri per entrare nel portafogli vaccinale dell’Ue, e non ci sono discussioni in corso su questo”, ha insistito de Keersmaecker. “E poi – ha concluso Mamer -, non è bianco o nero, non è solo necessario rispettare i criteri: ci sono questioni di opportunità, bisogna considerare se ne vale davvero la pena; e la decisione finale è della Commissione e degli Stati membri”. askanews

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