Approderà in aula in Senato martedì prossimo il decreto Lorenzin sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola dopo la cura dimagrante cui l’ha sottoposto la Commissione Sanità che, cercando quella che la presidente De Biasi ha definito “una mediazione politica”, ha portato da 12 a 10 i vaccini obbligatori. Prevedendone però altri 4 come raccomandati e gratuitamente offerti dal Servizio Sanitario Nazionale. Ma non è l’unica novità: vengono modificate anche le sanzioni previste per genitori e tutori che non vaccinano i bambini, passando da un minimo di 500 a un massimo di 3.500 euro (contro i 7.500) , a seconda della gravità dell’inadempimento. Via anche tutti i riferimenti alla perdita della patria potestà. Viene inoltre istituita una commissione tecnico-scientifica con il compito di monitorare il sistema di farmacovigilanza e gli eventi avversi per i quali è stata confermata un’associazione con la vaccinazione. La commissione, che sarà composta da esperti indipendenti, privi cioè di conflitti di interesse, dovrà trasmettere, insieme all’Istituto Superiore di Sanità, una relazione annuale al Ministero della Salute che ne farà relazione al Parlamento. Via libera anche alla norma che prevede che decorsi tre anni dalla data di entrata in vigore della legge, e successivamente con cadenza triennale, sarà possibile disporre la cessazione dell’obbligatorietà per una o più delle vaccinazioni per morbillo, rosolia, parotite e varicella.
Le vaccinazioni obbligatorie restano quelle contro poliomelite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae tipo b; morbillo, rosolia, varicella, parotite. A queste, si aggiungono altre 4 “consigliate”: anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus, inserite come “consigliate”, ma a norma di legge , cosa che, pur non prevedendo sanzioni, obbliga le Asl ad effettuare la “chiamata attiva” dei genitori che non hanno vaccinato i propri figli. I vaccini indicati nel Calendario vaccinale nazionale saranno sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell’Agenzia italiana del farmaco. Infine, un emendamento al provvedimento prevede che anche il personale docente e non, così come quello sanitario abbiano l’obbligo di presentare, a partire al 1° settembre 2018, la documentazione attestante l’effettuazione delle stesse vaccinazioni obbligatorie previste per gli studenti. Le misure per contrastare l’emergenza vaccini sono state anche al centro del confronto della riunione della Conferenza dei presidenti delle Regioni oggi al Cinsedo. Le Regioni sono spaccate sul decreto: Il Veneto e la Valle d’Aosta, durante la Conferenza dei presidenti delle Regioni di questa mattina, hanno espresso un voto contrario sul parere approvato a maggioranza che i governatori esprimeranno questo pomeriggio in Conferenza Stato-Regioni. “A ore presenteremo il nostro ricorso alla Corte costituzionale per impugnare il decreto” ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia. “E’ una posizione incomprensibile quella del Veneto, la maggioranza del paese ci chiede di andare in questa direzione” è stato il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.