“L’Oms continua a valutare il rischio di vaiolo delle scimmie nella regione europea come elevato, data la continua minaccia per la salute pubblica e la rapida espansione della malattia, con continue sfide che ostacolano la nostra risposta e con ulteriori casi segnalati tra donne e figli”. E’ l’allarme lanciato dal Direttore Regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Henri P. Kluge, che sottolinea di aver “intensificato gli appelli ai governi e alla società civile per intensificare gli sforzi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi al fine di impedire che il vaiolo delle scimmie si stabilisca nell’area geografica. Un’azione urgente e coordinata è fondamentale se vogliamo invertire la diffusione in corso di questa malattia”, avverte. L’Ufficio regionale dell’Oms per l’Europa e il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC) pubblicano settimanalmente bollettini congiunti di sorveglianza del vaiolo delle scimmie, per riassumere la situazione e condividere un’analisi regionale comune di questa situazione in rapida evoluzione. La maggior parte dei casi segnalati finora sono stati tra persone tra i 21 e i 40 anni di età, uomini nel 99%, la maggior parte dei quali hanno rapporti omosessuali.
Tuttavia – evidenzia l’Oms – cominciano a venir segnalati, sebbene sporadicamente, anche casi tra membri della famiglia, contatti eterosessuali e contatti non sessuali, nonché tra i bambini. Laddove le informazioni sono disponibili, quasi il 10% dei pazienti è stato ricoverato in ospedale per cure o per motivi di isolamento e un paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, riferisce l’Oms. Fortunatamente, finora non risulta che nessuna persona sia morta. Al momento non risultano vittime. La stragrande maggioranza dei casi si è presentata con un’eruzione cutanea e circa tre quarti hanno riportato sintomi sistemici come febbre, affaticamento, dolore muscolare, vomito, diarrea, brividi, mal di gola o mal di testa. Kluge esorta a non indugiare: “Qui nella regione europea il focolaio è in rapido movimento e con ogni ora, giorno e settimana sta estendendo la sua portata in aree precedentemente non colpite. All’Oms/Europa – riferisce – stiamo lavorando con i governi, i nostri partner presso l’ECDC e le entità della società civile, tra cui Summertime Pride e altri organizzatori di festival ed eventi di massa, per affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Ad aggravare la situazione c’è la stigmatizzazione degli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini in diversi paesi. Molti potrebbero semplicemente scegliere di non presentarsi alle autorità sanitarie, timorosi di possibili conseguenze. Sappiamo dalla gestione dell’HIV come lo stigma alimenti ulteriormente focolai ed epidemie, ma non agire può essere altrettanto dannoso”.
Di qui l’esortazione a mettere immediatamente in campo una serie di azioni: “In primo luogo, i Paesi devono aumentare rapidamente la sorveglianza per il vaiolo delle scimmie, compreso il sequenziamento, e ottenere la capacità di diagnosticare e rispondere alla malattia. I casi devono essere trovati e studiati da un laboratorio e i contatti identificati tempestivamente, in modo da ridurre il rischio di una diffusione successiva. L’Oms/Europa sta lavorando per sostenere i paesi fornendo test del virus del vaiolo delle scimmie e formazione diagnostica associata a 17 Stati membri. Abbiamo già consegnato quasi 3.000 test a 7 Stati membri e le spedizioni ad altri sono in corso. In secondo luogo, i messaggi giusti trasmessi nel modo più comprensibile devono essere diffusi alle comunità interessate e al pubblico in generale. L’Oms/Europa e l’ECDC hanno pubblicato linee guida congiunte sulla comunicazione del rischio, raduni di massa ed eventi estivi e un kit di strumenti per le autorità sanitarie locali. Terzo, e non meno importante, affrontare il vaiolo delle scimmie richiede un fermo impegno politico integrato da solidi investimenti nella salute pubblica. Come per qualsiasi sfida, la leadership politica è necessaria per supportare la risposta della salute pubblica”.