L’Atalanta si è qualificata ai quarti di finale di Champions League per la prima volta nella propria storia. Dopo il 4-1 di San Siro all’andata, i nerazzurri di Gasperini si sono imposti 4-3 in casa del Valencia grazie alla serata magica di Ilicic, autore di tutte quattro le reti. In un ‘Mestalla’ a porte chiuse, e sulle ali di un immenso Ilicic, l’Atalanta scrive la pagina più gloriosa della sua storia, alimentando l’incredibile favola. Nemmeno due giri di lancette e il match si mette subito in discesa per la Dea: grande azione personale di Ilicic in area, Diakhaby lo stende, è rigore netto, a trasformare è lo stesso calciatore sloveno (3’). Reazione dei padroni di casa con Rodrigo (9’): conclusione da fuori, Sportiello (forfait durante il riscaldamento di Gollini, probabile lussazione al mignolo della mano sinistra) respinge coi pugni.
Al 21’ arriva il pari: Rodrigo in verticale, Palomino prova ma l’anticipo ma non basta, Gameiro arpiona la sfera e insacca. Prima del riposo però gli orobici tornano avanti con un altro penalty, provocato ancora da Diakhaby, stavolta con un tocco di braccio: Hategan al Var, decisione confermata, dal dischetto Josip Ilicic (doppietta) è ancora implacabile (43’). Rete pesantissima che chiude praticamente il discorso qualificazione. Bella Atalanta, in campo con personalità, e vantaggio meritato. Subito emozioni in avvio ripresa: nerazzurri vicini al tris al 50’ con Freuler (botta dal limite sulla traversa), al 51’ è invece il Valencia a pareggiare: cross di Ferran Torres dalla destra e stacco vincente di Gameiro, anche lui autore di una doppietta.
Sorpasso degli spagnoli al 67’: buco centrale della difesa orobica, Ferran Torres si inserisce e supera Sportiello con un preciso pallonetto. Ma la risposta della Gasperini-band è veemente: miracolo di Cillesen (di piede) sul potente diagonale di Zapata (70’), a ruota ecco il 3-3 firmato ancora da uno strepitoso Ilicic, che appena dentro l’area trova l’angolino di sinistro (71’). Ma lo show dello sloveno (quaterna) non è finito, visto che all’82’ è sempre lui a firmare il gol del 3-4 con cui l’Atalanta tocca il cielo con un dito.