A un mese esatto dalla sua nomina la governatrice leghista della Valle d’Aosta Nicoletta Spelgatti manda il segnale di “cambio di direzione” che i suoi elettori si aspettavano: la Regione dice no a 25 siriani che il Dipartimento per le liberta’ civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno le aveva assegnato e che ora saranno dirottati altrove. Perlopiu’ composto da nuclei familiari, il gruppo di migranti sarebbe dovuto partire in pullman da Reggio Calabria per giungere ad Aosta una ventina di ore dopo.
La segnalazione e’ arrivata giovedi’ sera ai servizi della prefettura aostana che hanno subito allertato le cooperative per preparare accoglienza. Ma dopo una telefonata tra la presidente valdostana e il ministro dell’Interno Matteo Salvini oggi e’ arrivato il contrordine. “Annullata, alla Valle d’Aosta, l’assegnazione di nuovi migranti grazie al tempestivo intervento del Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti”, annuncia una nota diffusa a meta’ giornata. Lo stop e’ dipeso dalla “non idoneita’ delle strutture presenti nella regione a organizzare un’adeguata accoglienza per queste persone”, precisano dalla presidenza della Regione.[irp]
“Finora non siamo mai stati destinatari di nuclei familiari e quindi non c’e’ una situazione organizzativa idonea per poterli accogliere”, conferma Paolo Sinisi, presidente del Comitato regionale della Croce Rossa. In Valle d’Aosta (128 mila abitanti) ci sono oggi 278 migranti. Una presenza che e’ la piu’ piccola tra le regioni italiane e che e’ calata di quasi il 12 per cento in meno di sei mesi: a febbraio erano 315. Se i posti disponibili sono complessivamente una cinquantina, quelli destinati alle famiglie sono solo otto, in un unico appartamento. Non abbastanza per accogliere il gruppo di cittadini siriani.
Sin qui gli aspetti formali della vicenda, ma la presidente Spelgatti non nasconde il dato politico: “L’assegnazione e’ stata annullata, grazie all’attenzione che il Ministro Salvini ha dimostrato nei confronti del nostro territorio”, sottolinea. E proprio su questo non si e’ fatta attendere la reazione: “Siamo costretti ad assistere ad uno spietato gioco sulla pelle delle persone”, attacca Carola Carpinello, portavoce del movimento di sinistra Altra Valle d’Aosta. “L’accoglienza queste persone non la vogliono – aggiunge – e allora cercano sponde per evitarla, e ci riescono”.[irp]