Per la nautica mondiale, riunita in occasione dello Yachting Festival di Cannes, con replica a seguire al Salone di Monaco, la parola d’ordine è sempre più sostenibilità. Con l’Italia, ovviamente, protagonista. Così, nella magnificenza delle giornate di settembre in Costa Azzurra, emerge un’importante novità che segna un cambio di rotta significativo di CCN, il cantiere di Marina di Carrara. Avvicinando definitivamente il concetto della fruizione del mare, tipico della vela, alla navigazione su uno yacht a motore. Tutto questo grazie a Vanadis, quarta imbarcazione parte della famiglia Fuoriserie di CCN recentemente consegnato al suo Armatore, presentata proprio a Cannes in anteprima mondiale. Un 31m fully custom in alluminio capace di esprimere armonia architettonica, linee esterne dal sapore classico e senza tempo e contenuti tecnologici all’avanguardia, con grande attenzione ai temi di eco-sostenibilità ed efficienza ambientale.
Il MY Vanadis è, infatti, il primo motoryacht Made in Italy ad aver ottenuto la certificazione “Hybrid Power” dal Lloyd’s Register, risultato frutto di un’intensa collaborazione tra LR, CCN e Siemens, fornitore dell’impianto di gestione delle fonti di energia e fornitore delle batterie, per garantire la navigazione in diesel mode, diesel-electric o full electric per il massimo comfort e zero emissioni. Un importante risultato che consolida la reputazione di CCN in termini di flessibilità, qualità e innovazione. L’amministratore delegato di CCN, Ing. Diego Michele Deprati: “Vanadis rappresenta la veste di un cuore tecnologico a cui CCN sta lavorando da tempo. Un indirizzo di ecosostenibilità che verrà applicato a tutte le imbarcazioni progettate dal cantiere. Questa base tecnologica ibrida che abbiamo progettato l’abbiamo denominata eprop e ovviamente rappresenterà la base per la progettazione di nuovi yacht, in particolare con la nuova linea DOM 131 sulla quale sarà applicato anche questo nuovo sistema”.
Il centro di tutto, su Vanadis, è la timoneria, con la sua stazione di pilotaggio. Innovazione, tecnologia, semplicità d’uso. Per un mix di prestazioni assolutamente unico. Come conferma Alessandro Balzi, project manager del Vanadis: “Abbiamo unito l’aspetto tecnologico, che è il cuore di questa barca, anche ad una semplicità d’uso per il capitano e l’armatore. In modalità elettrica Vanadis è in grado di navigare ad una velocità ridotta quindi di 5 nodi per ben tre ore con sole batterie. In modalità diesel elettrica, quindi con i generatori a giri variabili di cui l’unità è dotata può raggiungere le 7500 miglia nautiche di autonomia”. Dal cuore propulsivo ibrido all’allestimento, ovviamente customizzato: cabina master e 2 cabine ospiti sul ponte inferiore, ampio salone con grande divano a L, area pranzo e cucina a vista occupano gli spazi coperti del main deck, alle spalle della timoneria. All’esterno, a prua e poppa su questo stesso ponte, trovano posto 2 comode zone conversazione. Una seconda stazione di pilotaggio è situata sul fly bridge, interamente dedicato alla vita all’aria aperta con lettini prendisole, zona bar e area pranzo.
Sia la disposizione che lo stile degli interni sono stati completamente personalizzati secondo le esigenze e i desideri specifici dell’Armatore, per un design altamente funzionale e confortevole. Da segnalare ancora che Vanadis ha ricevuto la nomination nella categoria “Innovation Trophy”al World Superyacht Trophy 2019. Non c’è solo ibrido comunque nella ricerca e sviluppo di CCN, dal 2011 proprietà del Gruppo Gavio insieme ai marchi Baglietto e Bertram. Come conferma l’amministratore delegato Deprati: “CCN è presente non solamente con l’ibrido ma anche nelle barche ad altissima prestazione. Abbiamo ad esempio in produzione un’altra barca di 43 metri con tre motori a idrogetti, evoluzione di barche precedenti già realizzate dal cantiere con queste caratteristiche”.