Vance in Italia tra affari e politica: l’asse con Meloni piace a Trump ma Salvini vuole la sua parte

Giorgia Meloni
J.D. Vance, vicepresidente degli Stati Uniti e fedelissimo di Donald Trump, sbarcherà a Roma tra il 18 e il 20 aprile per un vertice con la premier Giorgia Meloni. Fonti diplomatiche statunitensi confermano la richiesta di incontro, già allo studio a Palazzo Chigi, ma avvertono: “I piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare”.
L’asse Meloni-Vance e lo scontro con l’Ue
L’incontro arriva dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni di Vance alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, dove aveva accusato l’Europa di aver “perso i valori fondamentali condivisi con gli Usa”, scatenando le ire di Berlino.
Salvini accelera la sua “diplomazia parallela”
Se Meloni dovrà gestire con cautela il faccia a faccia, Matteo Salvini non perde tempo e rilancia la sua agenda personale con Washington. Il leader della Lega, che già lo scorso 21 marzo aveva parlato al telefono con Vance, oggi ha ribadito: “Avere buoni rapporti con Trump è fondamentale. Vance è una persona di spessore, se viene prima delle Olimpiadi sarò felice di incontrarlo”.
E annuncia: “Sto organizzando una missione di imprese italiane negli USA per business su infrastrutture e trasporti”. Una mossa che suona come una sfida alla linea ufficiale del governo, soprattutto dopo le ultime divisioni nella maggioranza su temi caldi: dalla condanna di Marine Le Pen ai dazi Ue-USA.
Le Pen, dazi e lo scontro nella maggioranza
Ieri Salvini si era schierato senza esitazioni a fianco di Marine Le Pen dopo la condanna in Francia, parlando di “dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles”. Meloni, più diplomatica, aveva detto di non conoscere i dettagli ma di “non gioire per una sentenza che colpisce milioni di cittadini”.
Forza Italia, con Tajani, ha ribadito il “garantismo” ma ha anche stoppato Salvini: “La sentenza è della giustizia francese, l’Europa non c’entra”. Stessa spaccatura sui dazi: mentre Salvini spinge per trattative bilaterali Italia-USA, Tajani ricorda che “le regole le fa la Commissione Europea”.
La tregua nel centrodestra è già finita?
Dopo un breve periodo di calma, l’arrivo di Vance riporta alla luce le crepe nella coalizione. Meloni spera che dopo il congresso della Lega (6-7 aprile a Firenze) le tensioni si smorzino. Ma con Trump alla Casa Bianca e l’Europa nel mirino, la partita è appena cominciata.