Solo il 6,3% degli interpellati si è detto indeciso. Ma la grande incertezza sull’esito della consultazione popolare è stata confermata, ieri, da un altro sondaggio analogo pubblicato dal quotidiano Efimerida ton synatkton: il 46% dei consultati si è detto contro l’accettazione del piano, il 37% vuole che il governo di Atene lo sottoscriva e il 17% non ha una precisa idea al riguardo. Ma prima della chiusura delle banche la stessa questione vedeva il “no” al 57%, il “sì” al 30% e un 13% senza opinione. Resta da vedere come abbiano influito gli ultimi sviluppi del complicatissimo negoziato, delle nuove aperture sul piatto dell’eurogruppo e della conferma, da parte del premier Tsipras, della richiesta di votare “no”. Inoltre, e forse più di tutto, sull’esito del referendum pesano le difficoltà e i timori collegati alla prolungata chiusura delle banche, decisa dal governo di Atene all’inizio della settimana per mettere al sicuro la liquidità di emergenza degli istituti. Se al referendum di domenica prossima in Grecia vincerà il fronte del “no”, ha avvertito intanto il presidente francese François Hollande, “entreremo in un territorio sconosciuto”. “Se vincerà il sì, sarà più facile rimettere in campo il negoziato. Tocca ai greci rispondere”, ha commentato il capo dello Stato francese.