Aria nuova in Vaticano: la riforma della Curia sul tavolo del Consiglio dei 9 cardinali, il cosiddetto C9, l’organo nominato da papa Bergoglio per rinnovare le strutture di comando. Il Consiglio – composto da nove porporati provenienti da tutto il mondo – si incontra in questi giorni alla presenza del Pontefice. Sulle innovazioni di papa Francesco, spiega il vaticanista di askanews Iacopo Scaramuzzi: “E’ una riunione un po’ di svolta nel processo di riforma della curia romana iniziato da papa Francesco. Finora ci sono state 45 riunioni con i 9 cardinali che lui ha scelto come consiglieri per rinnovare e riformare la burocrazia vaticana”.Una riforma che dovrebbe riorganizzare alcuni dicasteri. Con la creazione, ad esempio, di due super-organismi: il primo, il Pontificio Consiglio Laici che ingloberebbe anche il Pontificio Consiglio per la famiglia; il secondo, l’attuale Pontificio Consiglio Giustizia e Pace che accorperebbe Cor Unum, operatori sanitari, migranti e vita. “Tutta la vecchia guardia legata sostanzialmente a Benedetto XVI e ancor di più a Giovanni Paolo II – prosegue Scaramuzzi – non sta gradendo molto alcune innovazioni, anche perché si tratta proprio di uno spoil system, c’è proprio un cambio di personale nei quadri vaticani. L’arcivescovo di Buenos Aires ha portato a Roma la sua sensibilità, quindi la convinzione che le chiese locali devono avere più autonomia, quindi la necessità di una maggiore decentralizzazione, la sensibilità nei confronti di un Vaticano troppo italiano e in qualche modo troppo centralizzato, troppo connesso con affari economici e politica italiana… Sicuramente la riforma della curia è un tema che può dividere. Si può prevedere che la discussione sarà forte, che ci saranno opinioni diverse su quale deve essere il ruolo della curia romana dopo gli scandali dell’anno scorso, sicuramente Jorge Mario Bergoglio vuole ascoltare, dopodiché deciderà – non si sa ancora bene quando – lui”.