Vatileaks, riprende processo in Vaticano. Mons. Balda e la Chaouqui tra gli imputati

FEDE E MISTERI Oggi udienza a porte chiuse per vagliare cosa ammettere agli atti tra mail ed sms scambiati tra gli imputati. Lunedì e martedì le deposizioni

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Riprende il processo in Vaticano sul trafugamento di documenti riservati del Vaticano, il cosiddetto Vatileaks 2. Sono già trascorsi tre mesi dallo stop, un tempo non breve che è servito per vagliare scrupolosamente le comunicazioni avvenute via mail, sms soprattutto tra due dei principali imputati, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui. Alla ‘sbarra’ sono finiti anche due giornalisti, Emiliano Fittipaldi, autore di ‘Avarizia’ e Gianluigi Nuzzi che ha scritto ‘Via Crucis’; imputato anche l’ex assistente di Balda, Luca Maio. Oggi, dunque, la ripresa delle udienze al Tribunale del Vaticano. Quella di oggi sarà un’udienza a porte chiuse. Previste altre due sedute all’inizio della prossima settimana: lunedì, a partire dalle 14.30 e poi martedì mattina. Due giorni che saranno dedicati alle deposizioni degli imputati.

Alla pierre Chaouqui, come esponente della Cosea, la Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede, a mons. Balda e a Maio è contestata l’associazione a delinquere e la sottrazione e diffusione di notizie e documenti riservati; ai due giornalisti il concorso nella diffusione dei documenti riservati. I giudici del Tribunale vaticano, prima dello stop, avevano ammesso anche i dodici testimoni richiesti dagli imputati. Tra questi, i cardinali Santos Abril Castello e Pietro Parolin, l’elemosiniere pontificio mons. Konrad Krajewski. Citato come testimone anche l’ex direttore del ‘Corriere della Sera’, presidente di Rcs, Paolo Mieli.