L’intenzione nobile, i risultati scarsi. Il famoso taglio delle auto blu annunciato alcuni mesi dal premier Matteo Renzi è stato un flop. Prima un decreto e poi una norma esecutiva avevano dato il via libera alla riduzione del numero di vetture dell’amministrazione pubblica, ma le casse dello Stato non hanno manifestato alcun flebile sorriso. Difficile parlare di cifre su questa particolare operazione di spending review. Nel piano firmato a suo tempo dal commissario Carlo Cottarelli, gli introiti di questa vendita d’auto rientravano in quei 100 milioni di euro di risparmio che andavano sotto il capitolo “riduzione delle consulenze e delle auto blu”. Vacci a capire.
Intanto, quanto comunicato dalle varie sigle sindacali di Polizia, la situazione non sembra essere cambiata molto; modeste sono state anche le vendite online su eBay. In particolare, il Formez ha comunicato che il numero di auto blu è calato solamente del 2% nel corso del primo trimestre del 2014. Inoltre, è stata sottolineata una differenza importante tra quanto avvenuto per le Amministrazioni Centrali e per quelle locali; le prime hanno avuto un calo di più del 7%, le seconde hanno sorpassato a fatica l’1,5%.
Per quanto riguarda le Regioni, quella che ha visto meno gli effetti della riduzione è stata la Sicilia, che risulta la Regione con il numero più alto di auto blu all’interno del nostro Paese. Al secondo posto si posiziona la Campania, quindi seguono Lombardia e Puglia. Esistono anche dubbi relativi alle auto blu destinate ai ministri e ai sottosegretari; in seguito alla legge dovrebbero disporre di sole 5 auto, ma la riduzione non sembra essere avvenuta in tali termini. Lunga la lista delle reazioni. Il segretario del Consap, Giorgio Innocenzi, ha definito l’annuncio del taglio di auto blu come un’operazione di facciata che ha causato “tanto rumore per nulla“. Insomma, l’asta organizzata su eBay ha rappresentato un grande fallimento, come confermato dalle parole di Oronzo Cosi, segretario del Siulp. Addirittura, lo stesso Cosi ha affermato che alcune le auto vendute, già scarse di numero, non sono poi state ritirate.
Per il segretario del Sap Gianni Tonelli, invece, il rallentamento dell’operazione è dovuto al solito problema della lentezza burocratica che provoca ritardi nel cambiare le cose. Infine, anche Franco Maccari del Coisp ha confermato come alla fine niente sia cambiato rispetto a qualche mese fa.