Cultura e Spettacolo

Venezia 80, Leone d’oro a Lanthimos. A Garrone il Leone d’argento

“Povere creature!” del regista cult greco Yorgos Lanthimos è il Leone d’oro della ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Gloria anche per Matteo Garrone per “Io Capitano” che ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia con una dedica: “Ai migranti che non ce l’hanno fatta”. Peter Sarsgaard vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile in “Memory” di Michel Franco Cailee Spaeny vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in “Priscilla” di Sofia Coppola. Una serata introdotta da Caterina Murino, bellissima in elegante abito lungo di seta bluette che lascia le spalle completamente nude e una parure di brillanti apre la cerimonia finale.

 

La magnifica Emma Stone

 

“Abbiamo vissuto storie bellissime che ci hanno commosso e divertito, c`è stato pubblico in tutte le sale dalla mattina alla notte – ha detto Caterina Murino nel suo discorso introduttivo -. Sotto le ali del Leone di Venezia è arrivata la conferma che tutti i sogni hanno senso se continuiamo a sognarli insieme, fianco a fianco”. Film in bianco e nero, romanzo di formazione sui generis dove il film di mostri si mescola al percorso di emancipazione di una giovane donna in un Ottocento fantastico, “Poor Things” di Yorgos Lanthimos vede protagonista Bella Baxter, la magnifica Emma Stone che Lanthimos aveva già diretto ne “La favorita”, una ragazza riportata in vita dal brillante e non ortodosso scienziato interpretato da Willem Dafoe. Un Frankenstein gentile con corpo di giovane donna e mentalità di bambina che nel suo viaggio intorno al mondo scoprirà la libertà di scegliere chi diventare.

 

Ora la corsa agli Oscar

 

Il film si proietta nella corsa agli Oscar, dove la protagonista ha già trionfato nel 2017 con “La La Land” un film che ugualmente aveva iniziato la sua corsa proprio qui a Venezia dove l’attrice aveva vinto la Coppa Volpi. Matteo Garrone vince il Leone d`Argento per la Miglior regia per il film “Io Capitano”. Il film è la commovente, drammatica e poetica, Odissea contemporanea di due giovani che da Dakar in Senegal decidono di affrontare i pericoli del deserto subsahariano, le torture in Libia, il viaggio pericoloso in un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa: l’Italia. Seydou e Moussa sono i due protagonisti, attori esordienti. “Questo premio aiuterà il film. Per fare il film insieme a persone africane, ho cercato di dare voce a chi di solito non ce l’ha. Ringrazio i miei attori per la loro straordinaria interpretazione: sono riusciti a dare tridimensionalità a quello che avevamo scritto, una grande umanità e una spiritualità”. “Noi abbiamo girato Io Capitano in Senegal ma anche in Marocco, quindi in questo momento il nostro pensiero va alla tragedia che ha colpito quella nazione” ha detto il regista.

 

L’attivista Mamadou

 

A Seydou Sarr, ventunenne senegalese, il Premio Marcello Mastroianni come giovane attore emergente grazie all`interpretazione nella pellicola “Io Capitano”. Il regista dà poi la parola a Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, alla cui storia si è ispirato. “Il film racconta una realtà vera”, sottolinea Mamadou. “Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c’è la voglia e la necessita di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani”. Per Mamadou, “un canale di ingresso regolare, come ha detto anche il presidente Mattarella, aiuterebbe ad affrontare l problema. Ringrazio il festival e tutta la comunità di Caserta che aiuta gli immigrati nell’inserimento”.

 

L’Intelligenza Artificiale nel mirino

 

Peter Sarsgaard vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile in “Memory” di Michel Franco. L’attore americano interpreta con Jessica Chastain il film incentrato sull’amore tra due persone profondamente ferite dalla vita che si ritrovano ad affrontare insieme traumi e demenza. Il protagonista di Memory ha parlato dello sciopero degli attori contro l’Intelligenza Artificiale che mette a repentaglio il loro lavoro. “Se perdiamo questa battaglia, questa disconnessione prepareràsemplicemente la strada dell’atrocità, quindi davvero faccio appello all’umanità per creare un futuro ai nostri stessi bambini”. Cailee Spaeny vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in “Priscilla” di Sofia Coppola. L’attrice, 25 anni, nata nel Missouri, porta sullo schermo la storia di Priscilla Beaulieu dal fidanzamento da adolescente con Elvis Presley (Jacob Elordi) alla separazione. Il film è l’adattamento cinematografico delle memorie Elvis and Me scritte dalla vedova Presley. Sono stata sopraffatta dalla responsabilità di rappresentare un periodo particolare della vita di Priscilla (Presley) a cui dedico il premio”, ha detto.

 

Premio Speciale della Giuria

 

“Aku Wa Sonzai Shinai” (Il male non esiste) di Ryusuke Hamaguchi vince il Leone d`Argento – Gran Premio della Giuria. Il film del regista giapponese premio Oscar per Drive My Car è un dramma che, attraverso la storia piccola di Takumi e sua figlia Hana che vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo, dove un gruppo di investitori vorrebbe costruire un glamping di lusso, mette al centro la necessità di rispettare la Natura e di trovare un equilibro con essa. “Zielona Granica” (Il confine verde) di Agnieszka Holland vince il Premio Speciale della Giuria. Il film racconta in bianco e nero e come fosse un documentario cosa accade al confine tra Polonia e Bielorussia dove i migranti siriani e africani vengono letteralmente rimpallati alle frontiere, con i diritti umani calpestati. “Ci sono persone che stanno aiutando e credono nell’umanità: dedichiamo questo premio a tutti gli attivisti e coloro che li stanno aiutando”.

 

Pinochet come un vampiro

 

Guillermo Calderón e Pablo Larraín per il film “El Conde” sono i vincitori del premio per la migliore sceneggiatura. I due autori cileni, Larrain anche regista, hanno ritratto il dittatore Pinochet come un vampiro, in un film in bianco e nero, che mescola horror e commedia ed è una allegoria sui mali del generale, la sua ansia di potere e di arricchimento. Il film, che si vedrà su Netflix, arriva a 50 anni dal colpe di Stato che in Cile rovesciò il governo democratico di Allende.  “Magyarázat mindenre” (Una spiegazione per tutto) di Gábor Reisz vince il premio Orizzonti per il Miglior film. La pellicola del regista ungherese Gabor Reisz è il miglior film nel concorso di Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. Mika Gustafson vince il premio Orizzonti per la Miglior regia per “Paradiset Brinner” (Il paradiso brucia). “Una sterminata domenica” di Alain Parroni vince in Orizzonti il Premio Speciale della Giuria. Il film è una storia di giovani, un anticonvenzionale romanzo di formazione, ambientato tra Roma e il litorale e sarà in sala Una sterminata domenica è in sala dal 14 settembre.

 

Colombiana migliore interprete

 

L’attore mongolo Tergel Bold-Erdene è il vincitore del premio Orizzonti per la Migliore interpretazione maschile. All’attrice colombiana Margherita Rosa De Francisco per El Paraiso il premio per la migliore interpretazione femminile. Enrico Maria Artale è il vincitore del Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura del film “El Paraiso” da lui stesso diretto. “A Short Trip” di Erenik Begiri vince a Orizzonti il Premio per il Miglior cortometraggio. Il mini film, una produzione francese, è firmato dal giovane albanese Erenik Beqiri. Lo stesso film guadagna anche la nomination per la categoria corti agli Efa, gli European Film Awards 2023. “Ai Shi Yi Ba Qiang” (Love is a Gun) di Lee Hong-Chi vince il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. Ha assegnato il riconoscimento la giuria presieduta da Alice Diop. Il film, diretto dal 33enne regista e attore taiwanese Lee Hong-Chi, è stato presentato alla Settimana della Critica.

 

Premio degli spettatori

 

“Felicità”, esordio alla regia dell’attrice Micaela Ramazzotti, presentato a Orizzonti Extra, è il vincitore del Premio degli spettatori – Armani Beauty. Il film, una produzione Lotus con Rai Cinema, in sala da giovedì 21 settembre, vede Ramazzotti protagonista di un dramma familiare con Max Tortora, Anna Galiena, Sergio Rubini e Matteo Olivetti. “Ci ho messo l’anima per fare questo film. Lo dedico a chi sta vivendo nell’infelicità della propria vita. L’infelicità può durare a lungo ma bisogna lottare tanto, lottare sempre per la felicità”, ha detto la regista. Per la sezione Venice Immersive, premio per la Realizzazione a “Empereur” di Marion Burger e Ilan Cohen; “A Flow” di Adriaan Lokman il Premio Speciale della Giuria; “A Songs for a Passerby” di Celine Daemen vince il Gran Premio. La giuria presieduta da Andrea Pallaoro e composta da 24 studenti dei corsi di cinema delle università italiane, ha assegnato il premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema a “Thank You Very Much” di Alex Braverman e il premio Venezia Classici per il miglior film restaurato a “Ohikkoshi” (In Movimento) di Shinji Smai.

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