Cultura e Spettacolo

Venezia, Leone d’oro a Pedro Almodovar, “Vermiglio” Leone d’argento

Pedro Almodovar ha vinto il Leone d’oro all’81esima Mostra del Cinema di Venezia con “La stanza accanto” (The Room Next Door), il suo primo lungometraggio in lingua inglese; un film sull’eutanasia con Tilda Swinton che interpreta una donna affetta da un cancro terminale e Julianne Moore nei panni dell’amica che le rimane accanto negli ultimi giorni. Il regista spagnolo che nel 2019 aveva ottenuto il Leone alla carriera proprio a Venezia, ricevendo il premio ha lanciato un appello affinché “morire con dignità sia un diritto fondamentale”.

Pedro Almodovar mostra con orgoglio il Leone d’Oro vinto per il miglior film “The Room Next Door” (La stanza accanto) alla Mostra del Cinema di Venezia, sottolineando l’importanza di discutere del tema trattato nel film, l’eutanasia. “Il film parla fondamentalmente di una donna, Tilda Swinton, che è padrona della sua vita quando è in vita ma da viva è anche padrona della sua morte e credo che questo sia un diritto umano fondamentale. Per questo l’eutanasia deve essere affrontata dal punto di vista umano, non da quello politico, ma è necessario che i governi articolino una legge che permetta questa transizione” ha detto il regista spagnolo poco dopo la cerimonia di premiazione. “È un dibattito che deve accendersi ancora di più e soprattutto io sono convinto che, secondo molte fedi, Dio è l’unico che può toglierti la vita, ma chiedo a tutte le persone credenti che si rispettino le decisioni individuali, è un’altra cosa, una persona prende una decisione e deve essere rispettata”.

 

 

Le protagoniste

Julianne Moore e Tilda Swinton hanno sfilato sul tappeto rosso della prima nordamericana di “The Room Next Door” (La stanza accanto) al Toronto International Film Festival (TIFF). Accanto a loro anche John Turturro. Il film ha appena vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, è il primo lungometraggio in lingua inglese del regista spagnolo Pedro Almodovar e parla di eutanasia attraverso la storia di una donna (Swinton) malata terminale e della sua amica (Moore) che la accompagna negli ultimi giorni di vita.

 

 

“È raccontato con una tale compassione, speranza e dignità che spero tocchi le persone”, ha dichiarato Tilda Swinton. “Non c’è nessuno che questo film non tocchi, perché non c’è praticamente nessuno che non sappia di cosa si parla, che non si trovi prima o poi nella situazione che il film descrive – ha detto l’attrice – tutti noi, che ci crediate o no, moriremo, tutti noi viviamo quel processo di relazioni in cui le persone muoiono, non è una sorpresa per nessuno”.

Anche l’Italia festeggia in quest’edizione, con il Leone d’argento, Gran Premio della Giuria, a “Vermiglio” di Maura Delpero, la storia di una famiglia durante la Seconda guerra mondiale girato nella Val di Sole. Leone d’argento per la migliore regia a “The Brutalist” di Brady Corbet. Premio per la migliore sceneggiatura a “I’m still here” (Ainda estou aqui) di Walter Salles sui desaparecidos.

 

 

La Coppa Volpi femminile è andata a Nicole Kidman per “Babygirl” ma l’attrice era assente alla cerimonia di premiazione a causa della morte della madre. Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Vincent Lindon per il film “The Quiet Son” (Jouer avec le feu). Premio speciale della giuria ad “April” della georgiana Dea Kulumbegashvili, mentre il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente va a Paul Kircher nel film “Leurs enfants après eux” (And their children after them). Per l’Italia un riconoscimento anche nella sezione Orizzonti: con Francesco Gheghi premiato come miglior attore per il film “Familia”.

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