Venezia79, ‘The son’ di Zeller: la difficoltà di essere genitori

Venezia79, ‘The son’ di Zeller: la difficoltà di essere genitori
8 settembre 2022

Una riflessione profonda sul dolore che la separazione dei genitori può avere sui figli. E’ questo il tema attorno al quale ruota “The son” di Florian Zeller film in concorso alla 79^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Anthony Hopkins, Hugh Quarshie. Tratto da un piece teatrale che Zeller scrisse cinque anni fa in Francia, il film è stato applaudito in sala e in conferenza stampa con il cast al completo tranne Anthony Hopkins. La vita di Peter, un bravissimo Hugh Jackman, con il figlio appena nato e la nuova compagna Beth, Vanessa Kirby, viene sconvolta quando l’ex moglie Kate Laura Dern ricompare con il figlio Nicholas, ormai adolescente. Il giovane, un talentoso Zen McGrath manca da scuola da mesi ed è tormentato, distante e arrabbiato. Il film affronta il disagio mentale tra i giovanissimi che si è acutizzato soprattutto dopo la pandemia, come ha ricordato Laura Dern.

“Ho scritto il copione 5 anni fa – ha raccontato il regista – e il tema del disagio mentale veniva da un’esigenza personale, al termine della rappresentazione a teatro le persone volevano condividere la loro esperienza, quindi ho pensato che un tema così importante poteva diventare un film perché c’è ancora molta ignoranza su questo argomento, ho voluto aprire una discussione”. Zeller ha raccontato di avere ricevuto una mail da Hugh Jackman che gli chiedeva di poter interpretare il suo film “ne sono stato così colpito dalla sua umiltà che dopo 8 minuti gli ho offerto la parte perché l’ho sentito davvero connesso con il ruolo ed è stata la migliore decisione perché abbiamo condiviso un viaggio emozionale molto intenso”.

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“Quando ho letto il copione – ha continuato Hugh Jackman – è stato come un fuoco che si è acceso, una bellissima sensazione ho sentito che quella parte era fatta per me a questa età, mi spaventava la parte del ballo e infatti avevo scritto a Zeller che mi ha rassicurato”. La piece “The son” era stata pensata in Francia ed è trasposta cinematograficamente a New York. Nel film Anthony Hopkins recita la parte del padre di Jackman. “Avere Sir Anthony Hopkins sul set è stato meraviglioso – ha aggiunto Jackman- lui è un titano è pieno di vita un uomo meraviglioso”. La comunicazione degli sguardi e dei primi piani è un elemento portante del film, l’introspezione psicologica è tangibile. Lo ha spiegato Vanessa Kirby che interpreta la nuova compagna di Peter:”C’è una comunicazione conscia e inconscia fatta anche di sguardi, ed è stata nella dinamica del gruppo e la telecamera ha catturato questa comunicazione anche non verbale ed è stata una sfida comunicare sentimenti e sensazioni senza parlare”.

Laura Dern si è detta “privilegiata nell’essere stata diretta da Zeller che attraverso l’obiettivo ha consentito di esprimere il dolore dei genitori anche senza parlare, un dolore e un dramma che è nel respiro, negli sguardi”. Zen McGrath che interpreta il giovanissimo Nicholas ha lavorato sulla frustrazione del suo personaggio “Florian – ha detto – mi ha aiutato molto a far sentire la solitudine del mio personaggio. Hugh Jackman è padre e questo ruolo era particolarmente intenso, ha spiegato l’attore. “C’è una frase nel copione che dice: l’amore non è abbastanza, il padre si sente impotente nei confronti di un figlio che ha bisogno di un genitore, ma anche di un amico di un insegnante che si è sentito abbandonato. Da questo film ho imparato a condividere la mia vulnerabilità con i miei figli”.

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