Il Venezuela è sempre più nel caos. Ieri due persone sono state uccise e una decina sono rimaste gravemente ferite nell’attacco avvenuto contro una base militare venezuelana. Secondo il capo dell’esercito, il generale Jesus Suarez Chourio, “ciò che è accaduto è stato un attacco terroristico, paramilitare e mercenario pagato dalla destra (l’opposizione) e i suoi collaboratori, pagato dall’impero nordamericano (Stati Uniti) e oggi (ieri, ndr) abbiamo eliminato uno di loro e un altro è stato gravemente ferito”, ha detto sulla televisione statale il generale. Elicotteri militari sono stati visti volare sopra la città settentrionale, la terza del Paese in ordine di grandezza, mentre veicoli blindati tattici hanno pattugliato le strade in un clima di tensione. Forti esplosioni sono state udite da un team di giornalisti AFP. Gli abitanti del luogo hanno detto che era stato imposto un coprifuoco notturno, con barricate date alle fiamme da gruppi di manifestanti anti governativi. Gli ufficiali militari hanno insistito sul fatto che alcuni dei “terroristi” erano stati arrestati e che la situazione era normale in tutto il paese.
Tuttavia, l’incidente ha aggravato i timori che la crisi politica ed economica del Venezuela possa esplodere in forme di violenza estrema. Secondo la dichiarazione rilasciata dalle forze armate “un gruppo di criminali civili che indossano uniformi militari e un primo luogotenente che aveva abbandonato” l’esercito ha effettuato un attacco, nel corso del quale sono state rubate alcune armi. Giornalisti locali hanno riferito di aver udito degli spari all’interno della base. L’ufficiale e molti degli aggressori sono stati arrestati. Un esponente di primo piano del partito del presidente venezuelano Nicolas Maduro ha dichiarato che “nelle prime ore del mattino, alcuni terroristi sono entrati nel Forte di Paramacay a Valencia”, ha scritto Diosdado Cabello, uno dei leader del partito chavista, sul suo account Twitter. I media locali e i social network hanno parlato di una possibile rivolta militare scoppiata nella base contro il governo del presidente Nicolas Maduro. E’ stato pubblicato anche un video in cui un uomo che si presentava come un capitano dell’esercito ha dichiarato una “rivolta legittima”. Intorno a lui altri 15 uomini, armati e alcuni dei quali travisati. L’uomo ha chiesto la “costituzione immediata di un governo transitorio ed elezioni libere”.
Il capo delle forze armate venezuelane, il ministro della Difesa Vladimir Padrino, ha scritto in un tweet: “Non potevano fare nulla contro il FANB (esercito)… Hanno cercato di aggredirlo con attacchi terroristici, non ci sono riusciti”. I disordini segnalati si sono verificati in seguito all’insediamento dell’assemblea costituente voluta da Maduro per cambiare la Costituzione e trasformare il Paese in una dittatura. Nel primo atto di sabato, l’Assemblea Costituente ha ordinato la rimozione del procuratore generale Luisa Ortega, voce fortemente critica con i partito del presidente Maduro. “Una settimana fa abbiamo vinto con i voti, oggi (ieri, ndr) con i proiettili contro il terrrorismo”, ha rivendicato il controverso Maduro, la soppressione nel sangue della rivolta di un’unita’ militare a Valencia. Il primo riferimento e’ ai “voti” del voto di domenica scorso per l’Assemblea Costituente, viziata da brogli sull’affluenza, pompata ad oltre il 40% dai fedelissimi di Maduro. Tra le due vittime, c’è Ramon Rivas, il dirigente della formazione d’opposizione Avanzada Progresista (AP). Dunque, almeno due morti, una decina di feriti e 10 catturati è finora il bilancio della repressione.