Venezuela, Assemblea costituente assume poteri. Anche la S. Sede contro Maduro

5 agosto 2017

L’ex capo della diplomazia del Venezuela, Delcy Rodriguez, eletta oggi presidente della nuova Assemblea costituente, ha respinto ogni “interferenza straniera”, in particolare americana, nella crisi politica in corso nel Paese. “Per la comunità internazionale il messaggio è chiaro, molto chiaro: noi, i venezuelani, risolveremo il nostro conflitto, la nostra crisi, senza alcuna sorta di interferenza straniera, senza alcuna sorta di mandato imperialista”, ha affermato l’ex ministro durante il suo discorso di investitura. Chiamando in causa gli Stati Uniti, che hanno imposto sanzioni contro il presidente Nicolas Maduro, Rodriguez (foto) ha insistito: “Impero selvaggio e barbaro, non si scherza con il Venezuela, il Venezuela non si scoraggia e non si arrende mai”. “Prometto di difendere il paese da qualsiasi aggressione o minaccia”, ha proseguito la nuova presidente della Costituente, tenendo una copia della Costituzione in mano. La sessione inaugurale dell’Assemblea costituente ha avuto luogo oggi, alla presenza dei suoi circa 545 membri, nonostante le critiche internazionali e dell’opposizione, che è scesa in piazza per manifestare con il suo insediamento. Intanto, uno dei leader dell’opposizione venezuelana, Antonio Ledezma, è uscito dal carcere ed è stato rinviato agli arresti domiciliari. Ledezma era stato prelevato da casa e portato in prigione tre giorni fa assieme a Leopoldo Lopez, un altro leader dell’opposizione al presidente Nicolas Maduro.

Leggi anche:
Colle raccoglie allarme corti Appello su Dl flussi, 30 giorni per nuove norme

Frattanto arriva pure l’altola’ della Santa Sede al governo di Caracas: nel giorno dell’insediamento della contestata Assemblea Costituente in Venezuela, il Vaticano chiede “a tutti gli attori politici, e in particolare al Governo, che venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle liberta’ fondamentali, nonche’ della vigente Costituzione” e che “si evitino o si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente che, anziche’ favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro”. A meno di una settimana dal voto di domenica scorsa e mentre il paese sudamericano e’ in piena tempesta politica con le opposizioni pronte a marciare ancora contro l’esecutivo, la Santa Sede si schiera apertamente e auspica che “si creino le condizioni per una soluzione negoziata”. La Segreteria di Stato ricorda “le indicazioni espresse nella lettera del primo dicembre 2016”, ed esorta a tener presenti “le gravi sofferenze del popolo per le difficolta’ a procurarsi il cibo e le medicine, e per la mancanza di sicurezza”. La Santa Sede inoltre, “rivolge un accorato appello all’intera societa’ affinche’ venga scongiurata ogni forma di violenza, invitando, in particolare, le Forze di sicurezza ad astenersi dall’uso eccessivo e sproporzionato della forza” ed “esprime nuovamente la sua profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento della crisi nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, con l’aumento dei morti, dei feriti e dei detenuti”.

Leggi anche:
Alta tensione nel M5S, si torna a votare. Grillo contro Conte su revisione Statuto

La nota aggiunge che Papa Francesco, “direttamente e tramite la Segreteria di Stato, segue da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali e assicura la sua costante preghiera per il Paese e tutti i venezuelani, mentre invita i fedeli di tutto il mondo a pregare intensamente per questa intenzione”. Lo stop della S.Sede arriva all’indomani della decisione della procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz, che ha aperto una inchiesta per presunti brogli durante il voto per l’elezione della Costituente e ha chiesto che l’insediamento dell’Assemblea venga bloccato. Ma malgrado gli appelli che ormai da giorni arrivano da governi, leader politici e istituzioni, il governo va avanti e i 545 rappresentanti della Costituente, organismo con potere quasi illimitato, hanno già fatto il loro esordio nel ‘salone ellittico’ del Parlamento, a pochi metri dall’emiciclo nel quale siedono i deputati, in maggioranza oppositori di Maduro, e inizieranno a redigere la nuova Carta.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti