Venezuela contro le sanzioni Usa: “Terrorismo economico”. Ma Trump tira dritto

Venezuela contro le sanzioni Usa: “Terrorismo economico”. Ma Trump tira dritto
Nicolas Maduro, Donald Trump, Juan Guaido
7 agosto 2019

“Terrorismo economico”: il Venezuela risponde con durezza alla decisione di Washington di congelare tutti i beni del governo venezuelano sul territorio degli Stati Uniti, in una mossa volta esplicitamente ad aumentare la pressione sul regime di Nicolas Maduro nella speranza di fare cadere il presidente a vantaggio di Juan Guaido’, riconosciuto come capo di Stato ad interim da una cinquantina di Paesi. Per Caracas si tratta di una “aggressione grave” quanto “arbitraria” che finira’ per strangolare “il popolo del Venezuela”, come afferma una nota del governo Maduro. Non solo.

In pratica il governo venezuelana accusa “Washington e i suoi alleati” di dimostrare, con questa nuova offensiva, di essere impegnati nel “fallimento del dialogo politico”: il riferimento e’ ai difficili colloqui in corso con l’opposizione guidata da Guaido’ attraverso la mediazione della Norvegia. Ma il governo venezuelano, fa sapere Caracas, “non consentira’ a questa escalation di aggressioni”, volte a influenzare i colloqui iniziati a Oslo a meta’ maggio e trasferiti alle Barbados all’inizio di luglio. D’altronde, che siano proprio Maduro “e tutti coloro che minano il percorso del presidente ad interim Juan Guaido'” l’obiettivo delle nuove sanzioni Usa e’ stato detto esplicitamente dal consigliere per la sicurezza nazionale Usa John Bolton, considerato uno dei principali “strateghi” della linea politica di Washington sul Venezuela.

Intervenuto a Lima alla conferenza dei Paesi che appoggiano Guaido’, Bolton ribadisce la linea di Washington: “L’embargo firmato dal presidente Donald Trump nei confronti del Venezuela funzionera’, come ha funzionato in precedenza a Panama e prima ancora in Nicaragua”. Ma soprattutto, spiega il consigliere, la misura puo’ colpire anche “parti terze” – ossia stranieri – che sostengono il regime di Caracas. Aggiunge Bolton che “stiamo facendo questo passo in modo da negare a Maduro l’accesso al sistema finanziario globale e aumentare il suo isolamento internazionale”. Nella sostanza, il congelamento di tutti tutti i beni e patrimoni del governo venezuelano negli Stati Uniti ordinato da Trump riguarda “le proprieta’ e gli interessi del governo del Venezuela che si trovano negli Stati Uniti oppure che sono destinate agli Stati Uniti o che in seguito entrano in possesso e sotto il controllo di una qualsivoglia persona presente negli Stati Uniti”, come afferma l’ordinanza emessa dalla Casa Bianca.

Si tratta di una sanzione dall’effetto immediato che si applica su asset che “non possono essere trasferiti, pagati, trattenuti o liquidati”. Non la pensa cosi’ la Russia, ovviamente. Mosca intima a Washington di ritirare il blocco dei beni statali del governo venezuelano, parlando di “sanzioni illegittime motivate politicamente”, come ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri russo. Per la Russia, al contrario, e’ “urgente” eliminare sanzioni che pesano sulla situazione “umanitaria” del Venezuela, strangolato da una grave crisi economica.

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