Venezuela, opposizione alle urne contro Maduro. Agguato ai seggi, un morto

16 luglio 2017

Si macchia di sangue il referendum indetto dall’opposizione venezuelana contro il controverso progetto del presidente Nicolas Maduro di dare vita ad un’Assembla Costituente, azzerando definitivamente, dopo il tentativo della Corte Suprema, il Parlamento, controllato dallo scorso dicembre dall’opposizione. Un agguato ad un seggio del referendum ha prodotto una vittima e 3 feriti nella zona occidentale di Caracas. Un gruppo di uomini armati che hanno aperto il fuoco su una fila di persone che stavano aspettando di votare al referendum. I seggi sono stati aperti alle 07:00 in punto ora locale, le 13 in Italia. La consultazione popolare organizzata dall’opposizione, e non autorizzata dalle autorità, mira a bocciare il progetto di Assemblea costituente del presidente Nicolas Maduro. Ieri, lo stesso Maduro ha invitato i cittadini a partecipare “in modo pacifico” al voto, dopo mesi di violente proteste che, dall’aprile scorso, hanno causato quasi 100 morti. L’opposizione venezuelana tenta l’offensiva al presidente chavista: dopo quasi quattro mesi di violenze, scontri, proteste di piazza e repressione feroce, chiama alle urne il popolo per un referendum puramente simbolico ma che potrebbe avere conseguenze politiche non indifferenti. La consultazione, che si tiene esattamente due settimane prima dell’elezione dell’Assemblea Costituente nazionale, il 30 luglio, punta sostanzialmente a mettere in mora Maduro.

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I cittadini dovranno rispondere a tre domande: se si è d’accordo con la Costituente che sta proponendo Nicolás Maduro; se si crede che il presidente debba rimanere al potere; se le Forze Armate devono partecipare alla difesa della Costituzione violata. I voti sono raccolti in urne di cartone con lo slogan: “E’ il popolo a decidere”. Maduro l’aveva convocato il 30 aprile scorso un’assemblea costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione, iniziativa subito respinta dall’opposizione che aveva chiesto ai cittadini di rifiutarsi di partecipare a questo processo. Il presidente venezuelano, l’indomani, aveva annunciato la sua decisione davanti a una folla di sostenitori riuniti in pieno centro a Caracas in occasione della Festa per il primo maggio. Da quel giorno sono iniziate le proteste e guerriglie che fino a oggi hanno causato un centinaio di morti. Maduro, attraverso un’assemblea costituente, vuole redigere una nuova Costituzione, in sostituzione di quella del 1999. Il presidente afferma di volere un’Assemblea “popolare, cittadina, operaia”, una “Costituente del popolo” e non dei “partiti politici”, eletta dai diversi settori della società solo in parte dei suoi 500 membri: pensionati, minoranze e disabili avranno i loro rappresentanti, aggiunge. Gli altri membri dell’Assemblea Costituente “saranno eletti su un sistema territoriale con un carattere municipale e locale”, sempre secondo il presidente. L’opposizione venezuelana, come detto, ha respinto subito l’iniziativa, dicendo che si tratta della continuazione del “colpo di stato” condotto – secondo gli avversari di Maduro – contro il Parlamento, da essa controllato.

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