Gian Piero Ventura, al lavoro con i giovani nello stage di Coverciano, fa il punto sul momento dell’Italia. “Al 90% il futuro è roseo, nel senso dei ruoli – dice Ventura – non sono coperti ma hanno anche gente che scalpita. Ci sono uno o due ruoli in cui non c’è tutta questa abbondanza, lasciamo stare quali”. Nel ritiro ci sono tanti volti nuovi come il naturalizzato Emerson: “E’ una sorpesa piacevole per come parla e per la voglia che ci mette. Può diventare grande nella Roma. Il fatto che sia infortunato ma che voglia guardare, che passi da un campo all’altro in continuazione… si capisce che ha voglia di arrivare”.
Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che il ct aveva chiesto l’anticipo della prossima stagione a prima di Ferragosto: “Si è cercato di dire che io chiedessi l’anticipo, ma no. Ho portato degli esempi, ho detto che la Germania è un punto di riferimento a livello di federazione, quando finisce un Mondiale o un Europeo, il campionato inizia più tardi. Altrimenti entro l’8 o il 10 di agosto, perché vogliono vincere. Il discorso del 13 è legato alla Spagna il 2 di settembre. Se avessimo un’altra squadra del nostro girone non avremmo neanche affrontato il problema. Se è fattibile, bene, altrimenti non fa nulla”. Sul suo possibile ruolo da direttore tecnico Ventura però non è ottimista: “Non ci sono novità e credo non ce ne saranno. A me hanno detto – a meno che non ci siano squadre in Europa in cui il commissario tecnico possa fare pure il direttore – che non si possa fare. Ho la presunzione di dire che per otto mesi ho fatto il dt, il ct lo faccio nei 20 giorni di campo”. Infine parla dell’obiettivo della scalata nella classifica della Fifa: “Se noi dovessimo far risultato con Uruguay e Liechtenstein guadagneremo altre posizioni. Se arriviamo tra le prime dieci del mondo dopo anni non è un punto di arrivo, ma quello di partenza. Io non guardo mai indietro. Se riusciamo a migliorare ulteriormente siamo sulla strada giusta”.