Venturino (Sicilia), fondo ordinario per precari vada a enti

9 dicembre 2014

“Finalmente oggi abbiamo sentito da parte di tutti gli addetti ai lavori che è giunto il momento di uscire dalla logica dell’emergenza con le consuete proroghe dell’ultima ora, negli ultimi giorni dell’anno. Tutti d’accordo a sostituire il Fondo straordinario per compensare gli squilibri di bilancio degli enti, previsto dall’attuale norma, con un contributo ordinario da assegnare agli enti stessi per avviare seriamente la stabilizzazione dei lavoratori precari. Ancora oggi parliamo di proroghe, ma è il momento di cambiare le norme in modo radicale e definitivo”.

E’quanto afferma il vice presidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana Antonio Venturino, al termine della riunione, oggi, nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, delle Commissioni Lavoro, Bilancio e Affari istituzionali che hanno discusso in seduta congiunta la spinosa questione dei lavoratori precari della pubblica amministrazione in Sicilia, che sono oltre 24 mila, tra Comuni, Regione ed enti istituzionali controllati dalla stessa Regione. Tra i presenti, anche i presidenti regionali dell’Anci Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, il presidente regionale dell’Asael Matteo Cocchiara e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e naturalmente numerosi deputati regionali, componenti delle Commissioni.

“La sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 novembre scorso – aggiunge Venturino, che ha presentato due disegni di legge in discussione attualmente in Commissione Lavoro – cambia completamente lo scenario e riguarda non soltanto i comuni, ma anche la Regione che in questi anni ha continuato a legiferare in materia di proroghe e rinnovi dei contratti a tempo determinato violando la legislazione statale ed europea vigente. Dobbiamo renderci conto – prosegue – che se domani tutti i precari decidessero di aprire vertenze di lavoro, qua si rischierebbe seriamente la bancarotta. Se i lavoratori avviano i contenziosi del lavoro come li affronteremo, visto che partiamo perdenti?”.

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