Minaccia di brogli e guerra di cifre. Alla vigilia del congresso in casa Pd la tensione è alle stelle. Ad accendere la miccia Marco Sarracino, portavoce nazionale della mozione Orlando, che denuncia “irregolarità” nei congressi Pd e chiede un intervento della commissione nazionale del partito. “In questo momento – dice – in alcune città italiane non presenteremo le liste della mozione Orlando. Sono troppe infatti le zone grigie sulle quali il Pd nazionale non ha fatto chiarezza”. Intanto, i renziani insistono su un dato: gli iscritti al Pd sono 420 mila mentre nel 2014 erano 370 mila. Un incremento di 50 mila unita’, un segnale che il partito ha cambiato pelle e che, sottolineano i fedelissimi dell’ex premier, annovera una nuova generazione di democratici che intende ‘blindare’ il segretario uscente, dicono.
“La verita’ e’ che all’indomani della fuoriuscita dei bersaniani ora il partito e’ piu’ unito”, e’ la tesi. Di certo è partito il rush finale nel Pd: manca meno di un mese dalle primarie, domani si concludera’ il voto a livello dei circoli, mentre il 5 aprile si terranno le convenzioni provinciali e il 9 gli sfidanti alla segreteria saranno a confronto con i delegati. Al momento a superare la soglia del 5% necessaria sono Renzi e Orlando. Tra i contendenti alla segreteria e’ guerra di cifre: dopo il voto in circa 2mila circoli l’affluenza e’ al 59,2% e la mozione Renzi – dicono dal coordinamento dell’ex segretario – e’ al 69,18%, segue quella di Orlando con il 27,06%, per finire Emiliano con il 3,73%. Dal comitato del ministro della Giustizia ribattono che non e’ cosi’: il Guardasigilli ha raggiunto in percentuale il 30,4% mentre Renzi e’ al 65,6% e Emiliano al 5. Da entrambi i fronti pero’ si certifica la difficolta’ del governatore della Puglia nel raggiungere l’asticelle prefissata. Le polemiche non riguardano pero’ soltanto numeri e percentuali di consensi: “Ad ora – spiegano gli orlandiani – non partecipiamo ai congressi di circoli a Crotone, Barletta, Cassino, Castellammare di Stabia, Pompei, Scampia, Quarto. C’e’ poi un ricorso pendente non ancora risolto e molto pesante sul congresso di Reggio Calabria”.