Con le dimissioni del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e avviata ufficialmente la XVIII legislatura con l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati, si apre la partita della formazione del nuovo governo. Passaggio per nulla scontato, viste le distanze che ancora permangono tra le forze politiche risultate vincitrici alle elezioni del 4 marzo. Se l’asse Lega-M5s ha mostrato di tenere con la prova dell’elezione dei vertici delle Camere, permangono diffidenze e vere e proprie ostilita’ tra Forza Italia e i pentastellati. Un quadro che si fara’ piu’ chiaro solo a partire dai giorni successivi alla Pasqua, quando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avviera’ le consultazioni fra i partiti alla ricerca di qualcuno in grado di prendersi carico di cercare una maggioranza e formare un governo. Fino ad allora, il governo presieduto da Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio dimissionario, restera’ in carica solo per gli affari correnti e finche’ non vedra’ la luce il nuovo esecutivo. Vale la pena, dunque, dare una rapida occhiata alle ‘tappe’ istituzionali e alla prassi ormai consolidata che portano alla formazione dell’esecutivo.
– DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: A poche ore dall’elezione dei due nuovi presidenti delle Camere, il premier Paolo Gentiloni si e’ recato al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Quindi, come da prassi, Gentiloni si e’ recato dai presidenti di Camera e Senato per informarli.
– COSTITUZIONE GRUPPI PARLAMENTARI: entro domani, lunedi’ 26 marzo, i deputati devono comunicare al segretario generale di Montecitorio a quale gruppo parlamentare appartengono.
– ELEZIONE DEI CAPIGRUPPO: alle 15,30 e alle 16 di martedi’ 27 marzo si riuniranno i gruppi parlamentari di Camera e Senato per eleggere i rispettivi presidenti, vicepresidenti e comitati direttivi.
– SECONDA SEDUTA DELLE NUOVE CAMERE: l’Aula del Senato si riunira’ per la seconda seduta (la prima seduta e’ iniziata il 23 marzo e si considera unica fino all’elezione dei nuovi Presidenti, anche se dovessero servire piu’ giorni) mercoledi’ 28 marzo alle ore 15 per procedere all’elezione dell’Ufficio di presidenza di palazzo Madama, composto da quattro vice presidenti, tre Questori e otto segretari. La prima riunione della Conferenza dei capigruppo del Senato e’ convocata sempre per mercoledi’ 28 marzo alle 11. La seconda seduta dell’Aula della Camera e’ invece convocata per giovedi’ 29 marzo alle 11. Anche in questo caso si procedera’ all’elezione dell’Ufficio di presidenza.
– AVVIO DELLE CONSULTAZIONI – Con i presidenti delle due Camere eletti e i gruppi parlamentari costituiti, il presidente della Repubblica potra’ avviare le consultazioni. Quindi, in teoria, gia’ da mercoledi’ 28 marzo Sergio Mattarella potra’ iniziare gli incontri al Quirinale. Piu’ probabilmente, il Capo dello stato, comincera’ a incontrare leader politici e capigruppo parlamentari dopo il lunedi’ 2 aprile, Pasquetta. Le consultazioni non sono normate dalla Costituzione, ma sono una prassi. Solitamente si comincia con i presidenti delle Camere e con gli ex presidenti della Repubblica, in questo caso sara’ quindi consultato Giorgio Napolitano. Poi saliranno al Quirinale i rappresentanti dei gruppi parlamentari, che potranno decidere di avere in delegazione anche il leader del partito. A volte si comincia con il gruppo piu’ grande, altre con quello piu’ piccolo. Le consultazioni durano un minimo di due giorni, solitamente. Se alla fine del primo giro di consultazioni non si arriva all’individuazione di una maggioranza, si puo’ procedere ad altri giri di consultazioni o, come in passato, all’indicazione di un ‘esploratore’ – che potrebbe essere anche uno dei presidenti del Parlamento appena eletti, poiche’ espressione di una maggioranza numerica – che compira’ i suoi sondaggi tra i partiti per verificare se e’ possibile indicare una maggioranza che sostenga un governo. Se e quando si trovera’ una maggioranza, essa esprimera’ anche un candidato premier.
– PRESIDENTE REPUBBLICA AFFIDA INCARICO O PREINCARICO: Il presidente della Repubblica, una volta individuata una maggioranza parlamentare, convochera’ la personalita’ indicata dalle forze politiche come in grado di coagulare i voti necessari per ottenere la fiducia, e gli conferira’ l’incarico, che potra’ essere pieno o con alcune condizioni (in quel caso si parla di preincarico). L’incaricato puo’ accettare subito o accettare l’incarico con riserva, ovvero prendersi alcuni giorni per avviare un confronto con le forze politiche e solo dopo tale confronto sciogliere la riserva.
– NUOVO GOVERNO E GIURAMENTO: Una volta accettato l’incarico, il premier forma il governo. Cioe’ stila la lista dei ministri, che proporra’ al Capo dello Stato, durante un colloquio al Colle. Trovata l’intesa sulla lista, il presidente della Repubblica nomina i ministri. Entro poche ore presidente del Consiglio e ministri giurano nel salone delle Feste al Quirinale.
– CERIMONIA DELLA CAMPANELLA E PRIMO CDM: I componenti dell’esecutivo, una volta prestato giuramento al Quirinale, scenderanno a palazzo Chigi dove si terra’ la cerimonia della campanella, cioe’ il passaggio di consegne con il premier uscente, e la prima riunione del Consiglio dei ministri che servira’ a nominare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
– PARLAMENTO VOTA FIDUCIA A GOVERNO: Dopo il passaggio di consegne tra il presidente del Consiglio uscente e il nuovo, il neo-premier si riservera’ alcune ore per scrivere il discorso programmatico con il quale si presentera’ alle Camere per chiedere il voto di fiducia. Solitamente vale il principio della ‘culla’: si chiede per prima la fiducia alla Camera che la volta precedente fu lasciata per ultima. In questo caso si dovra’ cominciare dal Senato. Ottenuta la fiducia il governo e’ in carica e puo’ cominciare la sua attivita’.