May, “quote” immigrati non europei. Meno di 100mila l’anno

Più tasse per coloro che vivranno nel territorio britannico

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Il premier britannico Theresa May presenterà oggi il programma del Partito Conservatore per le elezioni politiche dell’8 giugno, che prevede in particolare di limitare l’immigrazione non europea, prima dell’avvio dei negoziati per la Brexit. May – cui i sondaggi attribuiscono una comoda vittoria – annuncerà infatti un aumento della tassa in caso di assunzione di immigrati provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea, che attualmente è di circa 420 euro l’anno per le piccole imprese e circa 1.300 per quelle medie e grandi (il ricavato viene utilizzato per finanziare dei corsi di formazione per i lavoratori britannici). Secondo le anticipazioni della stampa britannica inoltre gli immigrati non europei dovranno versare dei contributi maggiori per poter usufruire della Sanità pubblica; May spera così di ristabilire il saldo migratorio a meno di 100mila persone l’anno, promessa che i Tories hanno fatto fatica a rispettare negli ultimi anni. Stando alle statistiche ufficiali il saldo migratorio dell’anno terminato nel settembre 2016 è stato di 273mila persone (596mila entrate legalmente nel Regno Unito contro le 323mila che ne sono uscite). La questione dell’immigrazione ha avuto un posto di primo piano nel dibattito sulla Brexit.