Sicilianista, ma non separatista, attento alle necessita’ dei siciliani, ma senza intenzione di chiedere elemosine a Roma: cosi’ si presenta il movimento – che cerca spazio nell’arcipelago autonomista gia’ abbastanza affollato – che nascera’ sabato durante un’assemblea in programma a Pergusa, dove si dara’ un nome nel quale gli iscritti possano riconoscersi.
Per il momento, Salvo Fleres, Salvatore Grillo Morassutti, Maurizio Ballistreri, Antonio Carullo, Carmelo Rapisarda e Giacomo Terranova che con altri gli hanno dato vita, preferiscono porre in luce le tre strade maestre su cui il movimento si muovera’. Responsabilita’, da assumersi “per gli errori del passato, che appartengano ai politici o alla cosiddetta societa’ civile, e da cui imparare per ripartire”. Risorse, quelle che ci sono, e sono tante, in ogni ambito, abbastanza da essere utilizzate al meglio dai nostri giovani e dalle professionalita’ presenti sul territorio siciliano.
Perequazione tra la Sicilia e il resto del Paese, “non vogliamo piu’ degli altri – spiegano i fondatori – vogliamo, per esempio, lo stesso numero di chilometri di autostrade in relazione alla popolazione che gia’ esistono in una qualsiasi altra regione italiana”. Base di partenza per il lavoro di questo movimento sicilianista che intende rispondere ai siciliani, al netto delle appartenenze e delle ideologie di ciascuno, sara’ lo Statuto, rivisitato alla luce dello scenario sociale e politico diverso da quello in cui nacque. L’obiettivo, dopo Pergusa, sara’ dare vita ad una classe dirigente che lavori in questa direzione.