Verso le Politiche, depositati 101 simboli al Viminale

Verso le Politiche, depositati 101 simboli al Viminale
15 agosto 2022

Sono in tutto 101 i contrassegni depositati al Viminale per concorrere alle elezioni politiche in programma il 25 settembre. Alle 16 di ieri si è chiuso il portone del Viminale per l’affissione in bacheca dei loghi su cui l’Ufficio elettorale del ministero dell’Interno deciderà su ammissibilità, inammissibilità, richiesta correzioni e/o integrazioni. La stragrande maggioranza di loro dovrà raccogliere le firme per essere sulle schede elettorali. Le liste andranno presentate nelle varie Corti d’Appello domenica 21 e lunedì 22 agosto. Per la scorsa tornata elettorale del 2018 il ministero dell’Interno esaminò 103 contrassegni depositati e ne ammise 75.  Entro 48 ore, ovvero entro la mezzanotte del 16 agosto, verranno notificati gli ammessi e i ricusati, poi saranno concesse altre 48 ore per presentare le eventuali integrazioni, modifiche richieste, o ricorsi.

La partita dei simboli al Viminale dunque si chiuderà definitivamente il 18 agosto. Poi la Cassazione avrà quindi altri due giorni per decidere sugli eventuali ricorsi: dunque il ministero dell’Interno entro il 20 agosto comunicherà alle Corti di Appello i nomi dei rappresentati per le liste. Dopodiché i partiti ‘promossi’ dovranno presentare, il 21 e 22 agosto, la lista dei candidati nei tribunali e nelle Corti d’appello dei capoluoghi. Intanto, entro sabato vanno comunicati alle Corti di appello i nomi e le liste di candidati con relative firme ove richieste. Per deliberare i quali Enrico Letta ha convocato oggi alle 11, giorno di Ferragosto, la direzione del Pd. Mentre Giuseppe Conte ha indetto 24 ore dopo, domani 16 agosto dalle 10 alle 22.

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Consegnate entro sabato 20 le candidature e successivamente ammesse, scatterà lo start ai 30 giorni di comizi della campagna elettorale. Fra gli ultimi a depositare il simbolo è stato il radicale attivista per tutela e riconoscimento dei diritti di libertà della persona Marco Cappato. La sua lista si chiama “Referendum e Democrazia con Cappato”. E promuove la campagna per poter raccogliere anche on line in forma digitale le firme per i candidati al Parlamento, come già avviene per i Referendum. Cappato denuncia “il silenzio delle istituzioni sulla proposta di poter usare la firma digitale per la presentazione di liste alle prossime elezioni”.

Le grandi coalizioni sono soltanto due: centrodestra e centrosinistra. Terzo polo e M5s si cimentano con un unico simbolo e senza alcun alleato. In pratica, il centrodestra corre in Italia con FdI, Lega, FI e Noi moderati, all’estero si presenta col contrassegno unitario ‘Salvini-Berlusconi-Meloni’. Quattro simboli per il centrosinistra in Italia e all’estero: ‘Pd. Italia democratica e progressista’, Impegno civico, ‘Alleanza Verdi Sinistra’, +Europa. Il terzo polo di Azione e Italia viva ha un unico simbolo e non è in alcuna coalizione. M5s (leader Conte) corre da solo in Italia e all’estero. 

Tra i 101 contrassegni presentati, è stato affisso al Viminale anche il simbolo di una lista dal nome Italiani con Draghi-Rinascimento. E’ il primo tra quelli depositati che fa riferimento al presidente del Consiglio. La presentazione del simbolo è tuttavia un’iniziativa che “non ha nessuna avallo” da parte del premier Mario Draghi, di cui lo stesso presidente del Consiglio ”non era al corrente”. E’ quanto si apprende a Palazzo Chigi. La presentazione di un simbolo che riporta un nome senza il consenso del diretto interessato viola la regolamentazione di trasparenza. Di conseguenza, il simbolo potrebbe essere annullato dal ministero dell’Interno e non ammesso.

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Dal partito dei Poeti al Sacro Romano Impero

La fantasia di certo non manca. E così sono stati presentati anche nomi e simboli quantomeno bizzarri. Come il Partito Free o il Partito della follia con la dicitura “creativa” scritta in piccolo è ispirato a Steve Jobs e al suo motto Stay hungry, stay foolish. E ancora il partito Rivoluzione sanitaria di Panzironi, il guro che prometteva di allungare la vita fino a 120 anni. C’è il Sacro Romano Impero cattolico e pacifista fondato dall’avvocato Mirella Cece che da oltre trent’anni fa “lotta e combatte” cercando di conquistare un seggio in Parlamento. Poi c’è il contrassegno del Movimento dei Poeti d’azione, dove appaiono una spada e una penna che sembrano simboli di operosità. Ritorna il generale Antonio Pappalardo con i Gilet Arancioni. Nel simbolo le lettere Uci, Unione Cattolica Italiana e la scritta: “Si cambia musica”. Da segnalare, infine, anche un grande classico: il Popolo delle Partite Iva.

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