Verso l’uscita anticipata dal lavoro

Verso l’uscita anticipata dal lavoro
14 ottobre 2015

di Maurizio Balistreri

Arriva un primo assaggio di flessibilità già nella legge di stabilità, ma l’intervento vero e proprio di uscita anticipata dal lavoro con penalizzazioni verrà rinviato al prossimo anno. Secondo quanto si apprende in manovra dovrebbe entrare il part-time per chi è vicino alla pensione. Ma l’ipotesi è ancora al vaglio dei tecnici. I lavoratori che dal 2016 al 2018 maturano i requisiti per la pensione potranno scegliere il part-time al 60-40%. I contributi verranno versati dal datore di lavoro in busta paga mentre per i contributi figurativi ci pensa lo Stato. Il lavoratore non vedrà quindi intaccata la sua pensione. Sul pagamento del canone Rai in bolletta, invece, si tratta ancora, ma il governo è orientato a inserirlo sin da subito in manovra e limare l’intervento in corso d’opera.
Per sciogliere tutti i nodi e verificare la fattibilità dell’operazione, a quanto si apprende, si è svolta anche oggi una riunione tecnica alla presenza dei rappresentanti dell’Enel che confermano il loro atteggiamento collaborativo sulla questione. Tra le novità, spunta l’ipotesi di suddividere l’ammontare del canone, pari a 100 euro, in più rate da associare alle bollette della luce che vengono emesse ogni due mesi. La soluzione potrebbe essere gradita ai consumatori che vedrebbero alleggerirsi il carico e per lo Stato sarebbe più facile riscuotere la tassa perchè diventerebbe più complicato non pagarla.

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Secondo quanto riferiscono fonti tecniche, si lavora ancora e, seppur l’esecutivo punta ad approvare la misura domani, non è del tutto escluso che l’operazione possa ripresentari durante l’iter del provvedimento in Parlamento sotto forma di emendamento. Il problema principale resta la difficoltà a individuare il soggetto, fra Enel e lo Stato, che dovrebbe interessarsi a eventuali mancati pagamenti della componente ‘canone’ in bolletta da parte dei cittadini. Per quanto riguarda il rischio di rimanere al buio nel caso non si pagasse il canone, spiegano, è un falso problema perché se una persona non paga la componente ‘canone’ in una bolletta in cui ci fosse ‘luce’ e ‘canone’ non può in ogni caso rimanere al buio perché la luce è un bene primario. Superati, invece, i problemi legati al database e alle doppie case. I proprietari di due case pagheranno soltanto il canone tv della casa dove risiedono.

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