Verso l’uscita anticipata dal lavoro

di Maurizio Balistreri

Arriva un primo assaggio di flessibilità già nella legge di stabilità, ma l’intervento vero e proprio di uscita anticipata dal lavoro con penalizzazioni verrà rinviato al prossimo anno. Secondo quanto si apprende in manovra dovrebbe entrare il part-time per chi è vicino alla pensione. Ma l’ipotesi è ancora al vaglio dei tecnici. I lavoratori che dal 2016 al 2018 maturano i requisiti per la pensione potranno scegliere il part-time al 60-40%. I contributi verranno versati dal datore di lavoro in busta paga mentre per i contributi figurativi ci pensa lo Stato. Il lavoratore non vedrà quindi intaccata la sua pensione. Sul pagamento del canone Rai in bolletta, invece, si tratta ancora, ma il governo è orientato a inserirlo sin da subito in manovra e limare l’intervento in corso d’opera.
Per sciogliere tutti i nodi e verificare la fattibilità dell’operazione, a quanto si apprende, si è svolta anche oggi una riunione tecnica alla presenza dei rappresentanti dell’Enel che confermano il loro atteggiamento collaborativo sulla questione. Tra le novità, spunta l’ipotesi di suddividere l’ammontare del canone, pari a 100 euro, in più rate da associare alle bollette della luce che vengono emesse ogni due mesi. La soluzione potrebbe essere gradita ai consumatori che vedrebbero alleggerirsi il carico e per lo Stato sarebbe più facile riscuotere la tassa perchè diventerebbe più complicato non pagarla.

Secondo quanto riferiscono fonti tecniche, si lavora ancora e, seppur l’esecutivo punta ad approvare la misura domani, non è del tutto escluso che l’operazione possa ripresentari durante l’iter del provvedimento in Parlamento sotto forma di emendamento. Il problema principale resta la difficoltà a individuare il soggetto, fra Enel e lo Stato, che dovrebbe interessarsi a eventuali mancati pagamenti della componente ‘canone’ in bolletta da parte dei cittadini. Per quanto riguarda il rischio di rimanere al buio nel caso non si pagasse il canone, spiegano, è un falso problema perché se una persona non paga la componente ‘canone’ in una bolletta in cui ci fosse ‘luce’ e ‘canone’ non può in ogni caso rimanere al buio perché la luce è un bene primario. Superati, invece, i problemi legati al database e alle doppie case. I proprietari di due case pagheranno soltanto il canone tv della casa dove risiedono.

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