“Mercoledì sarò in Parlamento, tra giovedì e venerdì ci sarà il nuovo Dpcm che stabilisce le norme per la nuova fase, dove valuteremo nuove restrizioni”. Parola del ministro della Salute Roberto Speranza. E, intanto, prende corpo il nuovo Dpcm del governo che andrà in vigore dal 16 gennaio. Un provvedimento del premier che dovrebbe essere valido per 50 giorni e che sarà accompagnato da un decreto per prorogare il divieto di spostamento tra regioni e lo stato di emergenza fino al 30 aprile. La stretta per il peggioramento dei dati sul Covid è ormai decisa ieri dopo quasi due ore di riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione della maggioranza sul provvedimento che sostituirà quello in scadenza. Oggi il vertice con le Regioni.
Insomma, il governo prepara il primo provvedimento del 2021 con nuove limitazioni e una stretta in particolare sulla movida, arrivata dopo gli ultimi episodi di assembramenti e feste illegali, vietando l’asporto dai bar a partire dalle 18 ed estendendo il divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle, così come avvenuto dalle feste di Natale a oggi. Confermato il coprifuoco dalle 22. Sul tavolo c’è anche la possibilità d’istituire una zona bianca (servirebbe un Rt sotto 0.5), in cui poter riaprire tutto senza limitazioni. I musei potrebbero riaprire, ma soltanto nelle Regioni gialle. Nel nuovo Dpcm è confermato il coprifuoco alle 22, si apprende da fonti di governo al termine della riunione a palazzo Chigi. L’intenzione di Palazzo Chigi sarebbe quella di seguire le raccomandazioni dell’Istituto i Istituto Superiore di Sanità e Comitato Tecnico Scientifico per varare il nuovo provvedimento che entrerà in vigore il 16 gennaio: se l’incidenza settimanale dei casi supera i 250 casi ogni centomila abitanti, la Regione è automaticamente in zona rossa.
Un’ipotesi che, con i dati attuali, metterebbe il Veneto in zona rossa (con i suoi 453,31 casi) e l’Emilia-Romagna di poco fuori (242,44 casi). Dati comunque suscettibili ad altri cambiamenti nel corso dei giorni. Il governo cercherà di trovare un’intesa, ma appare chiara la volontà di stringere le maglie anche, e soprattutto, per evitare la temuta terza ondata e contenere i contagi. Da qui lo Stato di emergenza potrebbe essere prorogato fino al 30 aprile. Secondo quanto spiegato sarà varato un decreto legge per la proroga dello Stato di emergenza e il Dpcm dovrebbe essere valido 50 giorni, quindi fino a metà marzo. Si estenderà a tutto il territorio nazionale, per tutti i giorni della settimana e quindi non dovrebbe cambiare la norma che prevede la possibilità una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni) di andare a trovare amici o parenti. Nel provvedimento, oltre alla scuola, entrerà molto probabilmente anche la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio.