“Vertenza investe apparato produttivo Paese”

“La capacita’ del governo regionale sulla vertenza ENI deve essere quella di riuscire ad inserirla nel dibattito nazionale per sostenere con impegno il futuro dell’apparato industriale siciliano. Deve essere chiaro che aziende come l’Eni, di cui continua ad essere azionista lo Stato, non possono, nelle scelte di diversificazione che vanno operando, non tenere in conto il depauperamento delle attivita’ del Paese e del Sud in particolare”. Lo afferma il deputato del Pd, Mariella Maggio, in merito alla discussione in Terza Commissione Attivita’ produttive all’Assemblea regionale siciliana sulla Raffineria di Gela.

“La vicenda di Gela, cosi’ come quella di Siracusa – prosegue Maggio -, si inserisce in un quadro preoccupante di desertificazione industriale in cui versa l’Italia. Quindi il punto non e’ solo la tutela dei lavoratori, naturalmente fondamentale, ma le scelte che devono essere operate per una riconversione produttiva, ancora non realizzata, di cui si parla da tempo negli accordi di programma mai concretizzatisi. Il tema e’ complesso e la sua natura fondamentale per la Sicilia: il governatore faccia la sua parte. La salvaguardia delle realta’ produttive siciliane e’ fondamentale per la tenuta economica dell’intero Paese. Questa e’ l’occasione per fare chiarezza – conclude la vicepresidente della Commissione Lavoro -, anche da parte del Governo centrale, sul ruolo dell’industria in Italia”.