Il tema della difesa europea ha assunto nuova urgenza alla luce delle minacce geopolitiche attuali, in particolare quella rappresentata dalla Russia, e delle dichiarazioni di Donald Trump sulla partecipazione finanziaria alla NATO. Questo è quanto emerge dal primo vertice Nord-Sud tenutosi in Finlandia, una riunione che ha visto la partecipazione di leader europei di Paesi tradizionalmente divisi su questioni economiche e di sicurezza.
Il vertice, ospitato dal premier finlandese Petteri Orpo, ha avuto luogo a Saariselka, una cittadina turistica della Lapponia, a soli 50 chilometri dal confine con la Russia. Tra i partecipanti, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, i primi ministri di Grecia e Svezia, Kyriakos Mitsotakis e Ulf Kristersson rispettivamente, e l’Alta rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell’UE, Kaja Kallas. L’incontro ha segnato una svolta significativa nel dialogo tra i Paesi del Nord e quelli del Sud Europa, spesso in disaccordo su temi economici e di finanza pubblica.
Orpo ha sottolineato l’importanza di un fronte unito di fronte a problemi comuni di sicurezza. “Dobbiamo fare in modo che venga compreso che c’è un problema comune di sicurezza. Credo che riusciremo a combinare le due differenti esigenze”, ha affermato all’apertura del vertice. Fonti italiane confermano che c’è consenso sulla necessità di aumentare l’impegno in sicurezza, ma con un occhio attento ai bilanci nazionali. Meloni, in particolare, non si oppone all’aumento delle spese per la difesa, ma insiste sulla necessità di un finanziamento comune che non gravi ulteriormente sui singoli Paesi.
Il vertice ha evitato discussioni dettagliate su strumenti finanziari specifici come eurobond o lo scorporo delle spese per la difesa dal rapporto deficit-PIL, ma ha aperto a un dialogo più costruttivo. “Nella discussione non si è entrati nel dettaglio di eurobond o di scorporo delle spese in difesa dal rapporto deficit-Pil, ma è stato possibile affrontare il tema da posizioni meno distanti: è un inizio”, hanno riferito le fonti. L’obiettivo è trovare un sistema che consenta di aumentare le spese senza compromettere i bilanci nazionali, con varie idee che sono state proposte. Un altro punto cruciale discusso è stato quello dell’industria della difesa, con l’urgenza di una maggiore cooperazione e coordinamento tra le spese nazionali, europee e della NATO.
La seconda sessione del vertice si è concentrata sulla migrazione, tema prioritario per Italia e Grecia. Meloni ha ribadito l’importanza di una soluzione europea per i cosiddetti “Paesi sicuri”, sottolineando che la questione non riguarda solo l’Italia ma l’intera UE. C’è una volontà diffusa tra i membri dell’Unione di anticipare l’impalcatura del nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, con un particolare interesse a progredire sulla direttiva rimpatri annunciata da Ursula von der Leyen. Mitsotakis ha focalizzato l’attenzione sul rapporto con la Turchia, mentre Meloni ha riaffermato la politica italiana di difesa dei confini esterni e di cooperazione con i Paesi d’origine e transito nel Nordafrica.
La necessità di una maggiore sicurezza è stata sottolineata da Meloni all’arrivo al vertice: “Abbiamo bisogno di più sicurezza ed è molto intelligente mettere allo stesso tavolo Paesi che storicamente sulle questioni europee sono stati spesso su fronti molto diversi. Le guerre diventano ibride e le minacce si moltiplicano, dobbiamo mettere insieme gli sforzi. Questa è la nostra priorità”. Nonostante i postumi di un’influenza che l’hanno resa quasi afona, Meloni ha partecipato attivamente ai lavori, rinunciando però a un tour in slitta a una fattoria di renne. Il vertice si concluderà domani con le dichiarazioni alla stampa, sigillando un incontro che ha segnato un importante passo verso una maggiore collaborazione europea su difesa e sicurezza.