Il premier olandese Mark Rutte ha “aggiustato il tiro” oggi a Bruxelles, riguardo alle sue aspettative per il vertice Ue chiamato a negoziare e approvare il nuovo bilancio comunitario pluriennale 2021-2027 (Qfp) e il piano di rilancio post pandemico “Next Generation EU”. Le “condizioni” per avere un buon accordo, ha detto il premier olandese, sono due: la prima è stabilire a un “livello sufficiente” l’entità dei “rebate”, gli sconti sulle contribuzioni nazionali al Qfp di cui godono cinque Stati membri fra i più ricchi (tra cui l’Olanda); la seconda è “un chiaro impegno per le riforme” da parte degli Stati beneficiari dei fondi Ue del Recovery plan, e “la garanzia assoluta che siano realizzate”.
Rispondendo ad alcuni giornalisti che lo aspettavano all’esterno del Consiglio europeo, all’inizio del vertice, Rutte non ha menzionato, fra le condizioni, la pretesa olandese di sottoporre al voto unanime del Consiglio Ue, perché siano approvati, i piani nazionali di spesa che gli Stati membri dovranno presentare per avere i fondi. Ed è apparso anche imbarazzato quando gli è stato ricordato che su questa pretesa è isolato, uno contro 26, nel vertice europeo.
Il premier olandese ha citato invece le altre due richieste più importanti del suo governo riguardo alle proposte sul tavolo: ridurre l’entità complessiva del “Next Generation EU”, 750 miliardi di euro, e cambiare l’equilibrio attuale riducendo quanto più è possibile le sovvenzioni (500 miliardi) e aumentando semmai i prestiti (250 miliardi) agli Stati membri. Tuttavia, Rutte non ha messo queste due questioni fra le condizioni minime per considerare come “un buon risultato” un eventuale compromesso al vertice Ue.
Possibilista rimane la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “La posta in gioco non potrebbe essere più alta. Se facciamo bene quello che dobbiamo fare, supereremo questa crisi e ne emergeremo più forti”. “Tutte le carte necessarie – ha continuato von der Leyen – sono sul tavolo e una soluzione è possibile. E’ quello che gli europei si aspettano da noi, perché sono i loro posti di lavoro che sono in gioco”. “I rischi del Coronavirus – ha avvertito la presidente della Commissione – persistono ancora, e il mondo intero ci sta guardando, per vedere se l’Europa è in grado di reagire unita e di superare con forza questa crisi”. “Con un bilancio europeo convincente, con ‘Next Generation EU’, abbiamo la possibilità non solo di superare la crisi, ma di modernizzare il nostro mercato unico, la nostra Unione, di portare avanti – ha concluso von der Leyen – il nostro Green Deal europeo e la digitalizzazione”.
Un accordo sul bilancio a lungo termine dell’Unione europea e sul recovery plan per il Covid-19 saranno raggiunti al primo vertice in presenza dei leader dell’Unione Europea dall’inizio della pandemia ha affermato fiducioso invece il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Abbiamo lavorato molto duramente per preparare questo vertice, so che sarà molto difficile perché non si tratta solo di denaro, si tratta di persone, di futuro europeo, di unità, e anche se è difficile, io sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo”, ha concluso Michel.
Dopo due round di discussioni al vertice Ue in corso a Bruxelles su diverse questioni riguardanti il bilancio comunitario pluriennale e il “Recovery Fund”, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha deciso una pausa fino alla cena dei capi di Stato e di governo, prevista alle 20. Nel frattempo, Michel organizzerà delle consultazioni separate per piccoli gruppi con i leader.