I vescovi all’attacco, Bagnasco: “L’utero in affitto sarà il colpo finale”

UNIONE CIVILI Il presidente dell’assemblea Cei frena: “La legge sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia, le differenze sono solo dei piccoli espedienti” LE REAZIONI di Enzo Marino

bagnasco

di Enzo Marino

Lo scontro sulle unioni civili vede la Chiesa ancora rigida sulle posizioni. Anzi i vescovi tornano letteralmente all’attacco contro la pratica dell’utero in affitto che “sfrutta il corpo delle donne approfittando della povertà. Questa è la posizione espressa dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, nella relazione all’assemblea generale. La legge sulle unioni civili – dice Bagnasco – “sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia” e “le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà”. Il lavoro che manca – ha detto ancora – la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d’azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali “la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo. Per questo non si comprende come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze, già per altro previste dall’ordinamento giuridico, ma a schemi ideologici”.

ZANDA “L’utero in affitto e’ vietato dalla legge italiana e restera’ vietato. Non c’e’ alcuna possibilita’ che il divieto cambi”. Cosi’ il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, commenta dai microfoni del Gr1 le parole del cardinale Bagnasco. “L’istituto delle unioni civili e’ molto diverso dal matrimonio. Non c’e’ alcuna equiparazione. Cosi’ come chiede la nostra Costituzione, sono uguali i diritti delle persone, etero o omosessuali, che fanno parte della coppia. I vescovi – conclude Zanda – hanno il diritto e certamente il dovere di esprimere la propria opinione che io ascolto sempre con molta attenzione. Ma il Parlamento deve legiferare sulla base di una visione laica della vita e della societa’”.

MELONI “Il presidente della Cei, Bagnasco, ha ragione: questa legge sulle unioni civili e’ il cavallo di Troia per introdurre in Italia la pratica dell’utero in affitto, una mostruosita’ che umilia e sfrutta il corpo delle donne. Comprare per soldi la maternita’ e la gestazione non e’ una conquista di civilta’, ma una barbarie da combattere”. Lo afferma la presidente di Fratelli d’Italia, candidata sindaco di Roma, Giorgia Meloni.

QUAGLIARIELLO “Affinche’ sulle unioni civili ci sia un confronto vero bisogna stracciare il velo dell’ipocrisia. E il cardinale Bagnasco su questa legge ha detto la verita’ che un falso compromesso ha cercato invano di coprire: il testo equipara sostanzialmente unioni e matrimonio e di li’ all’utero in affitto la strada e’ tracciata”. E’ quanto afferma Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’.

CALDEROLI “Ha ragione mons. Bagnasco quando ricorda che sono l’economia, il lavoro e il sostegno alle famiglie le vere priorita’ del Paese e ha ragione quando sottolinea che le unioni civili sanciscono un’equiparazione al matrimonio e alla famiglia e che l’inevitabile prossimo passo, quello dell’utero in affitto, dara’ il colpo di grazia”. Lo afferma Roberto Calderoli, vicepresidente leghista del Senato che aggiunge: “E’ inutile che gli esponenti dell’Ncd, dal ministro Alfano al ministro Costa, continuino a ripetere che la stepchild adoption non e’ passata, perche’ tanto il ministro competente a riguardo e’ quello dello Giustizia, il quale ha gia’ detto che su questo decideranno i giudici con le loro sentenze, per cui la stepchild adoption e’ gia’ passata”.

ORFINI “Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco. Quello che pensiamo sull’argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non e’ contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l’esigenza di fare politiche per le famiglie”. Lo ha detto il presidente Pd, Matteo Orfini.