Via libera del Cdm a decreto legge Sicurezza. Salvini: Paese più sicuro, zero polemiche

24 settembre 2018

“Espellere più velocemente delinquenti e finti profughi”, “combattere con più forza mafiosi e scafisti”, “ridurre i costi di un’immigrazione esagerata, togliere la cittadinanza ai terroristi”, “normare la protezione umanitaria con sei fattispecie che non verranno più lasciate all’ interpretazione dei sindaci”. Sono questi i principali contenuti del decreto sicurezza e immigrazione – sono stati unificati in un unico testo due dl che erano nati distinti – raccontati dal loro promotore, il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il decreto che, dopo l’ok del Quirinale, potrà iniziare il suo iter parlamentare. Le polemiche? Per il titolare del Viminale stanno a zero: “Sono state smentite le potenziali e inesistenti polemiche che sarebbero state alla base di questo Decreto. Un provvedimento che tranquillamente sarà sottoposto all’esame del Parlamento che potrà arricchirlo”. Ci ha pensato poi il premier Giuseppe Conte a precisare che il dialogo con il Quirinale – molto attento sulla materia – c’è stato ed è stato continuo, “l’interlocuzione c’è stata a livello dei massimi esponenti e delle strutture tecniche”.

“Noi non cacciamo nessuno dall’oggi al domani – ha messo le mani avanti il premier -, ovviamente però rendiamo più efficace il sistema dei rimpatri perchè se poi tutto rimane sulla carta delle norme e non riusciamo ad essere conseguenti in termini di rimpatri, avremo ancora una volta un sistema che crea discrasia tra quello tra i principi e la realtà e l’esperienza insegna che se non governiamo la realtà finiamo per esserne sopraffatti”. Per poi concludere: “Non voglio tirare per la giacca il Presidente dicendo che ha approvato: il presidente della Repubblica avrà tutto l’agio, quando riceverà formalmente il testo, per fare eventuali e ulteriori rilievi”. Nel merito, Salvini ha spiegato che “gli Sprar continueranno ad esistere ma limitatamente ai richiedenti di protezione umanitaria e ai minori accompagnati” con lo scopo di “mettere ordine in questo campo”. Vengono poi introdotte sei fattispecie per la protezione umanitaria: essere stato vittima di tratta, di violenza, di gravi calamità natutali, od avere la necessità di cure madiche, o essere stati protagonisti di “atti di particolare valore civile.

Nuove limitazioni al diritto di asilo: “Se un richiedente asilo viene ‘beccato’ a spacciare, a molestare o a compiere atti di violenza il suo status verrà sospeso e se verrà accertata la sua pericolosità sociale verrà portato in un Cpt e poi espulso”. Il provvedimento varato dal Cdm prevede anche di “togliere la cittadinanza a chi, in via definitiva, viene condannato per reati gravi”. Confermata anche la permanenza più lunga, fino a 180 giorni, nei centri di trattenimento e iter più “spediti” per le espulsioni. Infine, ha osservato Conte, “parte integrante e molto significativa del decreto è quella che più direttamente contrasta il terrorismo e la mafia. Ci sono varie norme sullo scambio di informazioni e norme per migliorare la funzionalità dell’agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. Salvini ha anche promesso più fondi e uomini per l’antimafia, più poteri alle polizie locali che verranno dotate di taser (la pistola elettica già in dotazione alle forze di polizia), una “stretta” sulle occupazioni abusive e più volontari per i Vigili del fuoco.

 

DECRETO SICUREZZA E IMMIGRAZIONE,

TUTTE LE NORME

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, di sicurezza pubblica e misure per la funzionalita’ del Ministero dell’Interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata, nonche’ in materia di giustizia sportiva e di regolare svolgimento delle competizioni sportive. In particolare, il decreto prevede misure volte a: – contrastare piu’ efficacemente l’immigrazione illegale, garantendo l’effettivita’ dell’esecuzione dei provvedimenti di espulsione; – disciplinare i casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari e definire nuove regole in materia di revoca dello status di protezione internazionale in conseguenza dell’accertamento della commissione di gravi reati; – scongiurare il ricorso strumentale alla domanda di protezione internazionale e razionalizzare il ricorso al Sistema di protezione per i titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati; – prevedere la revoca della cittadinanza acquisita dagli stranieri condannati in via definitiva per reati di terrorismo; – rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo e della criminalita’ organizzata di tipo mafioso, a migliorare il circuito informativo tra le Forze di polizia e l’Autorita’ giudiziaria e pervenire e contrastare le infiltrazioni criminali negli enti locali; – introdurre strumenti finalizzati a migliorare l’efficienza e la funzionalita’ dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata, anche attraverso il rafforzamento della sua organizzazione.

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Misure sull’immigrazione e la protezione internazionale: il provvedimento interviene primariamente sulla maggiore criticita’ dell’attuale sistema, individuabile nell’anomala sproporzione tra il numero di riconoscimenti delle forme di protezione internazionale espressamente disciplinate a livello europeo (status di rifugiato e protezione sussidiaria) e il numero di permessi di soggiorno rilasciati per motivi umanitari. In particolare, si elimina l’attuale esercizio discrezionale nella concessione della tutela umanitaria, con l’introduzione di una tipizzazione dei casi di tutela complementare, con precisi requisiti per i soggetti interessati. Viene fatto salvo, comunque, il potere-dovere delle Commissioni territoriali di valutare l’eventuale sussistenza dei presupposti del principio di non respingimento (non refoulement), individuando i profili di rischio in cui il richiedente asilo incorrerebbe in caso di esecuzione del provvedimento di espulsione.

Per assicurare una efficace e piu’ rapida gestione delle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, si introducono alcune disposizioni intese a contrastare il ricorso strumentale alla domanda di protezione, intervenendo, nel rispetto delle norme europee, sulle domande reiterate al solo scopo di impedire l’esecuzione imminente di un provvedimento di allontanamento. Si introduce poi una specifica procedura per le domande presentate in frontiera dopo che il cittadino straniero e’ stato fermato per avere eluso o tentato di eludere i controlli e si prevede l’ipotesi di trattenimento dei richiedenti asilo, strumentale all’accertamento dell’identita’ o della cittadinanza del richiedente. Ancora in materia di protezione internazionale, si interviene per ampliare il catalogo di reati che, in caso di condanna definitiva, comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, inserendovi ipotesi delittuose di particolare gravita’ e che destano allarme sociale. Per tali reati si prevede, inoltre, in caso di condanna in primo grado, la sospensione del procedimento per la concessione della protezione e l’espulsione del cittadino straniero.

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Identica procedura e’ prevista nel caso in cui il soggetto imputato per tali reati, benche’ non ancora condannato, sia ritenuto di particolare pericolosita’ sociale. Il provvedimento introduce poi misure necessarie e urgenti per assicurare l’effettivita’ dei provvedimenti di rimpatrio di coloro che non hanno titolo a soggiornare nel territorio nazionale, prolungando da 90 a 180 giorni la durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio e prevedendo la possibilita’ di procedere per l’esecuzione dei lavori di costruzione o ristrutturazione dei Centri per i rimpatri attraverso procedure negoziate, per lavori di importo inferiore alle soglie comunitarie in un arco temporale di tre anni.

Misure sulla sicurezza: Tra le misure principali, il decreto prevede specifici interventi che vanno dalla estensione dei controlli attraverso dispositivi elettronici per particolari fattispecie di reato (maltrattamenti e stalking), alle prescrizioni in materia di contratti di noleggio di autoveicoli per la prevenzione di atti di terrorismo, alla estensione dell’ambito di applicazione del divieto di accesso urbano (DASPO urbano), nonche’ alla applicazione di quello relativo alle manifestazioni sportive anche a coloro che siano indiziati per reati di terrorismo. Si prevede, altresi’, un’apposita disposizione finalizzata a consentire anche alla Polizia municipale di utilizzare in via sperimentale armi comuni ad impulso elettrico. Si predispongono poi misure finalizzate al contrasto del fenomeno delle occupazioni arbitrarie di immobili, attraverso l’inasprimento delle pene fissate nei confronti di promotori o organizzatori dell’invasione, nonche’ con la possibilita’, nei confronti degli stessi, di disporre intercettazioni. Si introducono anche disposizioni volte a migliorare l’efficienza e la funzionalita’ dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata (ANBSC), anche attraverso il rafforzamento della sua organizzazione.

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