Via libera dell’Aula Giulio Cesare a 58 delibere su debiti fuori bilancio, molte a firma Marino

ROMA CAPITALE Polemica tra M5S e opposizioni su “pasticci” formali. In 24 ore ne sono state approvate 75 per 63 milioni

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Si conclude sfiorando le 21 la seconda giornata di maratona dell’Assemblea capitolina per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio del Comune di Roma che valgono oltre 200 milioni di euro. Entro il 31 dicembre scade, infatti, il termine entro il quale si possono utilizzare per coprirli i 137 milioni di spazi di finanza sul debito gestito concessi dal Mef e per questo la Giunta Raggi è impegnata dagli inizi di dicembre in una faticosa ricognizione, riaccertamento e passaggio prima in Giunta poi in commissione Bilancio di delibere contenenti somme e provvedimenti relativi alle amministrazioni che l’hanno preceduta. Il risultato raggiunto in Aula Giulio Cesare, anche grazie alla dichiarata non belligeranza delle opposizioni che in alcuni momenti hanno sorretto il numero legale della seduta, è importante. Sono 58, per un ammontare complessivo di circa 60 milioni di euro, le delibere approvate a fine giornata. La fretta fa sì, però, che molti dei documenti arrivati oggi in Aula, siano stati controllati e emendati a mano, nel protocollo e nelle cifre, dagli uffici del Comune su originali molti dei quali risalenti agli anni della Giunta Marino, quando si cominciò per la prima volta questa ricognizione nel baratro dei conti della Capitale.

DELIBERE MARINO “Abbiamo forti perplessità sulla forma di queste delibere – ha spiegato in aula il consigliere di Fdi-An Andrea Di Priamo -. Continuiamo a votare delibere con firme dei vecchi assessori e pareri dei revisori datati, con codici scritti a penna e cifre corrette. Leggo, ad esempio, qui le firme degli assessori di Marino Pucci e Masini: e gli assessori attuali? E’ chiaro che l’atto, legato al momento in cui è stato compiuto, è corretto e coerente con la sostanza, ma oggi, con tutte queste correzioni anche numeriche è fonte di eventuale responsabilità soggettiva molto particolare e assunto alla cieca per chi lo va a votare”. L’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo ha rassicurato i consiglieri: le delibere sono state tutte vagliate e riapprovate dalla Giunta, e la forma arriverà nella stesura finale. Ma il consigliere del Pd Antongiulio Pelonzi accende la polemica: “E’ la prima volta, almeno che io sappia, nella storia del Campidoglio che si votano delibere di una giunta precedente. Stiamo votando infatti delibere a firma Masini e Pucci quando il M5S ha detto che l’amministrazione di centrosinistra non aveva fatto nulla per porre rimedio ai debiti precedenti. Questo li smentisce perché queste sono delibere che se non fosse andato via Marino sarebbero state votate”.

63 MILIONI La risposta via Facebook del presidente della commissione Bilancio Marco Terranova, però, non si fa attendere: “Il Pd le prova tutte, pur di non prendersi le sue responsabilità per le condizioni in cui ha lasciato la città – sbotta a mezzo social -. Stavolta ‘scoprono’ che l’Assemblea capitolina a maggioranza M5s sta approvando nel corso della sessione sui debiti fuori bilancio anche alcune delibere risalenti alla giunta Marino. Bella scoperta, verrebbe da dire: la nostra amministrazione di debiti fuori bilancio non ne ha fatti!” E aggiunge, malizioso: “Ad aggiungere un carattere bizzarro alle dichiarazioni dem anche il passaggio ‘se non fosse caduto Marino’: ma se è stato il Pd a mandarlo via andando dal notaio… come al solito, parole in libertà che si commentano da sole”, conclude Terranova. Alla fine della seduta, tuttavia, passa un ingente pacchetto di 5 delibere da 42,5 milioni. Tra queste ultime, due da 27,5 milioni di euro complessivi relative ad Atac, una da 8,8 ad Acea Energia e una da 5,2 sulle Rsa. Sommate alle altre della giornata e alle 17 approvate ieri si arriva a un totale di 75 delibere finora approvate per un valore di oltre 63 milioni. L’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo si era posto come traguardo all’inizio della maratona d’Aula quello dei 70 milioni, ma con l’aula convocata a oltranza dalle 11 di domattina e tutta la giornata del 31 a disposizione, il risultato finale potrebbe superare le sue aspettative.