In fuga dalla Questura con due pistole, ecco il video in cui Meran spara ai poliziotti

8 ottobre 2019

In fuga dalla Questura con due pistole in mano sparando colpi ad altezza d’uomo verso il piantone e poi una volta fuori tenta invano di aprire la portiere di una volante e si dirige verso la Panda della Squadra Mobile che fa velocemente retromarcia. Poi si ripara dietro le auto parcheggiate. Sono alcuni dei frammenti del video diffuso dalla Questura di Trieste sulla sparatoria avvenuta venerdì scorso e che inquadrano l’assassino dei due agenti Alejandro Stephan Meran.

All’inizio del video diffuso dalla questura, che contiene una serie di immagini registrate dalla videosorveglianza in diversi momenti e punti dell’edificio, si vede Alejandro con una sola pistola in mano che entra in una stanza piccola vuota, si volta, e guarda dietro alla porta. Poi le immagini di un’altra videocamera inquadrano l’atrio della Questura, dove l’uomo arriva correndo, si volta a sinistra e, puntando ad altezza d’uomo, fa fuoco contro il piantone impugnando stavolta due pistole (poco prima sottratte ai due agenti Rotta e Demenego – ndr). Subito dopo, in un’altra serie di immagini, si vede l’esterno dell’ingresso principale dell’edificio, dove Meran si avvicina a una volante della polizia parcheggiata tentando invano di aprirla. Infine, correndo incrocia un passante e si dirige verso la Panda della Squadra Mobile, che fa marcia indietro. Quindi si nasconde dietro alle macchine parcheggiate. Poi il video termina, ma l’azione prosegue con la sparatoria ingaggiata tra Meran e gli agenti, che riescono ad immobilizzarlo ferendolo ad una gamba.

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Sono stati tagliati i frames piu’ violenti, ma la figura che ne emerge e’ quella di un giovane, capelli rasta, che sembra il protagonista di un film di Tarantino. Se non si fosse consumata purtroppo una tragedia, sembrerebbe incredibile. Il giovane si muove come un pazzo, e per questo la Procura ha annunciato che chiedera’ una perizia psichiatrica su Meran, che intanto e’ stato dimesso dall’ospedale e condotto nel carcere “Ernesto Mari” di Trieste. Sulla vicenda, in particolare sulla polemica relativa alla sicurezza delle fondine, e’ intervenuto anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli: “Non c’e’ correlazione tra l’ipotetica inefficienza della fondina e l’episodio che ha visto la morte dei colleghi”, sintetizza. Non negando, tuttavia, che il tema degli approvvigionamenti “esiste, perche’ abbiamo finanziamenti schizofrenici e siamo perennemente in affanno”. Gabrielli ha quindi confermato quanto ieri sostenuto dal Questore di Trieste, Giuseppe Petronzi: “Abbiamo pagato un prezzo altissimo, ma la professionalita’ dei colleghi di Trieste ha impedito che la dimensione della tragedia fosse molto piu’ ampia.

L’assassino aveva due pistole in mano e a 150 metri dalla questura c’e’ piazza dell’Unita’ d’Italia e se l’avesse raggiunta avremmo pagato un prezzo piu’ alto”. Un prezzo da evitare ad ogni costo: per questo oggi il sindaco, Roberto Di Piazza, in Consiglio comunale, ha invocato una riflessione da parte di ciascuno su “quel buonismo ipocrita che regolamenta i protocolli e limita l’azione dei nostri agenti”. Sul versante giudiziario si apprende che mercoledi’ saranno effettuate le autopsie sui due corpi; soltanto dopo potranno essere celebrati i funerali, forse prima una breve cerimonia a Trieste, poi i feretri dovrebbero essere portati nei paesi d’origine delle vittime, Velletri e Pozzuoli. Al Palazzo di Giustizia attendono anche atti, documenti dalla Germania, di eventuali episodi di violenza commessi da Alejandro Meran, o almeno ‘carte’ che confermino la presunta instabilita’ mentale. In Germania si trova il compagno del giovane, forse lui potrebbe rivelare particolari per tratteggiare con maggior precisione il profilo dell’omicida.

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A breve gli inquirenti sentiranno anche l’agente di polizia ferito a una mano, ancora ricoverato in Ortopedia in ospedale, e gli altri agenti che hanno assistito o partecipato alla sparatoria. La Questura ha poi invitato “coloro che desiderano esprimere vicinanza alle famiglie di Matteo e Pierluigi” a compiere una donazione a favore del Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato – IBAN IT30I0100503374000000200003 – con causale ‘A favore dei famigliari di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta’”. Stasera fiaccolate di cordoglio a Velletri e a Roma, dove il questore Carmine Esposito si e’ commosso. L’autopsia sui corpi degli agenti è prevista per mercoledì 9 ottobre. I magistrati hanno già formalizzato l’incarico. In Procura, intanto, si attendono informazioni dalla Germania sullo stato di salute mentale di Meran, che a suo tempo aveva soggiornato in quel Passe. La magistratura vuol capire se ci sono stati ricoveri o se il giovane abbia fatto ricorso ai servizi psichiatrici.

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