Vietti, ripensare elezione togati del Csm

18 marzo 2014

Finita la stagione della grande contrapposizione tra magistratura e politica si puo’ cominciare a riflettere sulla composizione del Csm e in particolare sulla sua legge elettorale che dovrebbe attenuare il collegamento tra consiglieri togati e le correnti di appartenenza, anche se l’ipotesi di ingresso per sorteggio non e’ convincente. E’ quanto sottolinea il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti, che ha presentato il suo ”Codice dell’Ordinamento giudiziario”, in un incontro con i magistrati e gli avvocati torinesi al Campus Einaudi. ”In una stagione in cui la grande contrapposizione politica-giustizia si e’ attenuata, e’ forse possibile cominciare a riflettere con un po’ di lucidita’ e senza animosita’ e passione, sulle modalita’ di composizione del Consiglio superiore della magistratura, sulle sue attribuzioni e sulla legge elettorale – ha detto Vietti – perche’ oggi il Consiglio ha una legge elettorale che privilegia la formula della mediazione e cioe’ un riferimento (le correnti, ndr) attraverso cui passare per la soddisfazione delle proprie aspettative, non sufficientemente riferite all’organizzazione, all’interesse collettivo e all’esigenze delle utenze”.

Secondo Vietti ”qualche ripensamento andra’ fatto” anche sul decentramento, visto che ”e’ ultima grande organizzazione centralista, ma cio’ esige”, ha osservato Vietti, ”che la magistratura esca dalla logica del fortino assediato, e che la politica finisca di assediarla, e cominci a ripensare anche se stessa”. Tenendo ferme come principi di riferimento, ha aggiunto, l’autonomia e l’indipendenza ”che pero’ – ha affermato – sono mezzi rispetto al fine che e’ quello di un magistrato che distribuisca torti e ragioni, in modo efficace, tempestivo e prevedibile. Oggi la nostra organizzazione e’ in grado di garantire questa tipologia di magistrato? Io temo di no”. Vietti si e’ detto scettico sull’ipotesi del sorteggio per togati rilanciata di recente: ”Non mi pare praticabile, non e’ rispettoso della Costituzione che dice che i magistrati devono essere eletti”.

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Secondo il vicepresidente del Csm si puo’ immaginare invece ”o una rosa di magistrati sorteggiati che poi vengono votati oppure una rosa di eletti poi sorteggiati”. ”Sarebbe molto facile – ha detto – modificare la legge dei togati per rendere meno prevedibile la prescelta da parte dei gruppi di appartanenza. Ci sono le primarie che sono un piccolo passo in avanti – ha osservato -, ma avrei visto con favore qualche accorgimento di tecnica elettorale, tipo panachage, che dia la possibilita’ di piu’ preferenze e di scegliere qualcuno anche in altre liste, in modo da scompaginare i giochi e non dare per scontata, come oggi avviene, non solo la composizione del consiglio da eleggere, ma anche di quello successivo. Questa e’ una cosa che non va bene perche’ e’ bene che non ci siano carriere predeterminate dei magistrati”.

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