Il giro di vite del governo sugli immigrati irregolari e sulla gestione dei flussi in arrivo ricompatta il centrodestra che, unito, attacca l’esecutivo, puntando il dito contro la “fallimentare” politica messa in atto finora sul fronte immigrazione. Secondo la circolare emanata dal capo della polizia, Franco Gabrielli, “appare necessario conferire massimo impulso all’attività di rintraccio dei cittadini dei Paesi terzi in posizione irregolare, in particolare attraverso una specifica attività di controllo delle diverse forze di polizia” e “riveste un ruolo altrettanto importante il dispositivo di controllo e di allontanamento degli stranieri irregolari”. In pratica, questa “attività di controllo consente spesso di intercettare fenomeni di sfruttamento e di inquinamento dell’economia del territorio collegati a forme di criminalità organizzata di livello nazionale e transnazionale”. Non solo ma questo dispositivo permete anche di mettere in campo “un’azione di prevenzione e contrasto nell’attuale contesto di crisi a fronte di una crescente pressione migratoria e di uno scenario internazionale connotato da instabilità e da minacce che impongono di profondere massimo impegno nelle attività volte a mantenere il territorio ‘sotto controllo'”. La circolare sottolinea anche come “la politica di rimpatrio per gli stranieri in posizione irregolare rappresenta una priorità nel contesto dell’Unione europea e trova particolare riscontro oltre che nelle disposizioni obbligatorie dei trattati istitutivi, anche in numerosi atti di indirizzo politico e strategico” come le ‘Agende europee’ in materia di sicurezza e sulla migrazione.
IL CENTRODESTRA Ma il cambio di passo impresso dal Viminale sui controlli e sui rimpatri suscita la reazione – tra l’ironico e il caustico – delle forze di centrodestra. Prima fra tutte la Lega: “Cambia la posizione del governo sugli immigrati: aumenteranno retate, controlli e reimpatri, riapriranno i Cie, raddoppieranno le espulsioni. Ma come… non era mica tutto sotto controllo?”, scrive sui social network Matteo Salvini. “Non eravamo io e la Lega ad essere razzisti e a inventare paure? Intanto grazie al Pd – conclude – in tre anni ne sono sbarcati oltre 500.000. Dai amici, nel 2017 andiamo a governare e poi… tutti a casa!”. Gli fa eco il leghista Alessandro Pagano: “Sembra di essere su ‘Scherzi a parte’. Ma perche’, di grazia, fino a ieri cosa e’ stato fatto? E’ come dire che i ladri devono andare in galera. Sembra che a governare fino al 4 dicembre ci fossero dei marziani”. Per Pagano “la verita’ e’ che i governi Renzi/Gentiloni con la politica delle porte aperte hanno sulla coscienza i cinquemila morti nel Mediterraneo nel 2016, la strage di Berlino, hanno consegnato l’Italia ai clandestini e ne hanno fatto un network di terroristi islamici. E ora, con questo finto cambio di rotta, pensano di continuare a prendere gli italiani per i fondelli”.
Non e’ da meno Giorgia Meloni, che su facebook rincara la dose: “Sfidando ogni senso del ridicolo, il Governo Gentiloni annuncia una svolta nelle politiche di accoglienza degli immigrati. Questa gente crede che gli italiani siano tutti scemi”. Per la presidente di Fratelli d’Italia “l’unica svolta seria sarebbe quella di fermare l’invasione attraverso un blocco navale al largo delle coste libiche. Ma per farlo serve un altro Governo”. Secondo Stefano Maullu, di Forza Italia, “per poter avere uno strumento efficace al servizio della sicurezza dei cittadini, vanno rivisti da capo i Cie”. E comunque, per l’esponente azzurro “finalmente il Viminale ha preso atto che il problema non e’ l’accoglienza, ma rimandare a casa quelli che non hanno titolo per restare. Meglio tardi che mai”. Infine, per Gianni Alemanno (Azione Nazionale) “la circolare di Minniti e Gabrielli ha il sapore della pezza che prova a tappare un buco oramai enorme. La sinistra ha aperto le porte a tutti negli ultimi anni, creando un flusso continuo di pericoli e violenza per i cittadini italiani. Come al solito arriviamo sempre troppo tardi”.
LA SCHEDA Oggi sono 5 i Cie attivi per 350 posti