Scienza e Tecnologia

Il vino blu? L’idea innovativa di una startup spagnola

A vederlo sembrerebbe un liquore o un cocktail, invece no, è proprio un vino blu, così blu da far inorridire qualsiasi scettico sommelier. L’idea è venuta a un gruppo di cinque universitari spagnoli dei Paesi Baschi, desiderosi di svecchiare il settore enogastronomico e creare qualcosa di assolutamente innovativo.

Così, dopo anni di ricerche e con l’aiuto di chimici, ingegneri e specialisti, nel 2015 hanno fondato l’azienda Gik Live! che produce questo vino così particolare blu elettrico, e solo in un anno ne sono riusciti a vendere 30mila bottiglie, 500mila il secondo anno. Un successo. “Abbiamo pensato di rinnovare il settore del vino e creare un drink facile da realizzare e orientato alle nuove generazioni che non sono cresciute bevendo vino – spiega Aritz Lopez, co-fondatore dell’azienda – diciamo che si rivolge soprattutto a chi è abituato a bere birra, liquori, soda”.

“Si parte da una base di uve rosse e uve bianche, poi si mescolano e si usano alcuni pigmenti che danno il blu intenso, uno viene dall’uva stessa, dalla buccia, l’antocianina, lo estraiamo e lo aggiungiamo al vino” spiega l’altro creatore, Taig Mac Carthy. Questo il procedimento generico, ma la “ricetta blu” completa è segretissima e custodita gelosamente. Un vino che si ama o si odia, spiegano gli ideatori, ma l’intento non era fare concorrenza a viticoltori e produttori tradizionali, quanto attrarre nuovi consumatori. Il Gik blu viene venduto online, ma si trova anche in diversi bar, ristoranti e negozi spagnoli. Ora la giovane azienda ha 12 dipendenti ed esporta il suo vino in 21 paesi. Gli Usa sono il mercato più importante ma persino la Francia, dove il vino è considerato sacro, è tra i principali acquirenti. Un’idea vincente.

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