Violenza sessuale su bambine e adolescenti, Calderoli: ripensare a castrazione chimica

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Roberto Calderoli

Un grido d’allarme si leva in Italia di fronte al crescente numero di episodi di violenza sessuale su bambine e adolescenti. Negli ultimi giorni, due casi drammatici hanno sconvolto l’opinione pubblica: l’aggressione di un’11enne a Mestre da parte di uno stupratore seriale, e la violenza subita da una 14enne a Busto Arsizio ad opera di un 21enne di origini nordafricane. Questi eventi, purtroppo, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno allarmante.

I due casi recenti

  1. Mestre: Un’11enne è stata aggredita da un uomo con un passato criminale che contava già numerosi episodi di violenza sessuale. Nonostante la sua storia, l’individuo era libero di continuare a colpire.
  2. Busto Arsizio: La violenza su una 14enne da parte di un giovane di 21 anni ha sollevato interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull’efficacia delle misure di prevenzione.

Questi episodi non sono isolati, ma evidenziano un problema sistemico che richiede interventi decisi.

La risposta di Calderoli

In risposta a questa crescente emergenza, il senatore e ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha ribadito la necessità di affrontare la questione con misure straordinarie. Ha rilanciato la sua storica proposta di introdurre la castrazione chimica per i recidivi, una misura che, secondo lui, potrebbe essere fondamentale per arginare il fenomeno della violenza sessuale. Calderoli ha affermato: “Indignarsi non basta. Servono risposte vere e immediate. Auspico che il Parlamento discuta e voti una proposta di legge per introdurre la castrazione chimica almeno per i recidivi”. La proposta, mai calendarizzata nelle precedenti legislature, riaccende un dibattito acceso su come affrontare il problema della violenza sessuale in modo efficace.

La proposta di Calderoli non è priva di controversie. Da un lato, c’è chi la considera una soluzione pragmatica per ridurre il rischio di recidiva nei criminali più pericolosi; dall’altro, si sollevano questioni etiche e legali sulla sua applicazione.

Urgente appello alla società

Le recenti notizie pongono in evidenza la necessità di affrontare il fenomeno della violenza sessuale con urgenza e determinazione. La società non può rimanere indifferente di fronte alla sofferenza delle vittime, in particolare delle più giovani. È fondamentale che il Parlamento e le istituzioni diano priorità alla protezione delle persone vulnerabili, garantendo giustizia e prevenendo ulteriori tragedie. In un clima di crescente insicurezza, il tempo per le parole è finito: ora servono azioni concrete per difendere i diritti e la sicurezza delle vittime.