Dopo visita del Papa, migrante aggredito in strada a Piazza Armerina
La vittima è il 23enne Jallow Salife, 23anni, musulmano. La responsabile del centro: “Non e’ la prima volta che succedono atti di razzismo”
Gravissimo episodio a Piazza Armerina, nell’Ennese, dove un immigrato del Gambia, ospite di un centro di accoglienza, e’ stato aggredito e malmenato e poi, ferito e sanguinante, ha attraversato il centro della citta’ tra l’indifferenza dei passanti e senza ricevere soccorso. Il fatto e’ accaduto ieri sera, poche ore dopo la storica visita di Papa Francesco alla Citta’ dei mosaici.[irp]
La vittima si chiama Jallow Salife, 23anni, e ieri mattina, pur essendo musulmano, insieme agli ospiti di altri tre centri di accoglienza gestiti dall’associazione Don Bosco era andato a vedere il Santo Padre che aveva rallentato e ringraziato il gruppo di giovani africani per il dono ricevuto: una grande torta, lunga due metri, con una mano bianca ed una nera che si toccano, realizzata dei pasticceri del centro.
In serata, dopo le 21 il giovane era nella villa comunale con un amico dal quale si era poi allontanato per fare una telefonata. A quel punto e’ stato afferrato per la gola da un giovane che lo ha quindi gettato in terra mentre altri due hanno cominciato a sferrare calci e pugni. Nessuno e’ intervenuto e quando i tre aggressori si sono allontanati il ventitreenne gambiano e’ uscito dalla villa, ha percorso il corso principale senza che nessuno, malgrado le evidenti ferite, lo aiutasse ed ha raggiunto il commissariato di Polizia.[irp]
E’ stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Chiello dove i medici hanno constatato la perdita di alcuni denti, tumefazioni al volto e contusioni. “In questi giorni alla villa Comunale si sono alcuni stand di degustazioni – dice la direttrice del centro di Piazza Armerina, Samantha Barresi – Jallow Salife era uscito con un suo amico per fare una passeggiata. Non e’ la prima volta che succedono atti di razzismo. Tutto fa pensare che questo gruppo sia il responsabile di una serie di atti intimidatori che si sono verificati nei confronti di altri migranti. Noi abbiamo denunciato il fatto”. Salife, che in Gambia faceva il sarto, si trova in Italia da 2 anni e oggi e’ inserito in un progetto di formazione professionale di sartoria.