Il Reparto investigazioni scientifiche della città dello Stretto è composto da una sezione di ‘Dattiloscopia’ dove si analizzano le impronte, cioè depositi di sudore, che devono essere evidenziate per essere rese visibili con l’impiego di sorgenti di luce. In pratica, si colorano le impronte con varie tecniche per identificarle. Tra le varie strumentazioni utilizzate, ci sono i laser e la cabina di cianoacrilato. Quest’ultima consente in un ambiente chiuso a temperatura e umidità controllata l’utilizzo di una supercolla per creare una polimerizzazione controllata e localizzata evidenziando le impronte. Identificate le impronte, queste vengono confrontate con milioni di tipi contenuti nel sistema Afis.
Altra sezione all’interno del reparto Ris è quella ‘Balistica’, dove c’è uno dei più potenti microscopi comparatori determinante a verificare se i bossoli appartengono alla stessa arma. E ancora, la sezione, quella di ‘Biologia’, famosa, perché qui si verifica il Dna, che si può estrarre, tra l’altro, da tracce di sudore, peli, sangue, sperma o saliva. C’è pure la sezione ‘Grafica e Manoscritture’ che, ovviamente, esamina manoscritti, documenti, video e fotografie per scoprire la loro autenticità. Le droghe, gli esplosivi, e le tracce su fibre e vernici, invece, passano sotto le lenti di ingrandimento sezione di ‘Chimica e Merceologia’ dove con esami complessi si cerca di spiegare il tipo di esplosivo trovato sul luogo di un delitto. Nel settore della ‘Merceologia’ in particolare, infine, si verificano le tracce di vernici, ad esempio su macchine coinvolte in incidenti o sugli indumenti di una vittima.