Partira’ il primo settembre, come previsto, il “Polo unico per le visite fiscali”. L’Inps avra’ competenza esclusiva ad effettuare le visite mediche di controllo sia su richiesta delle Pubbliche amministrazioni, in qualita’ di datori di lavoro, sia d’ufficio. Secondo quanto spiega l’Istituto, la platea di riferimento per gli accertamenti medico fiscali sono i dipendenti pubblici, compresi quelli delle autorita’ indipendenti come la Consob e la Banca d’Italia, nonche’ il personale delle universita’ non statali legalmente riconosciute. Nell’elenco delle categorie, i dipendenti di tutte le amministrazioni dello Stato, anche quelle autonome. Una lista che va dagli enti locali alla scuola, dalla sanita’ a prefetti, diplomatici, magistrati e docenti universitari. Restano invece esclusi il personale delle Forze armate, della Polizia, dei Carabinieri e Guardia di Finanza, insieme ai Vigili del fuoco. E fuori dall’elenco figurano anche i dipendenti di enti pubblici economici, enti morali e aziende speciali.
L’Inps precisa che la richiesta di visita potra’ essere effettuata, da parte delle amministraizoni pubbliche, tramite il portale. L’Inps disporra’ un numero prestabilito di visite d’ufficio: in caso di assenza del lavoratore al domicilio a seguito di visita disposta d’ufficio, scattera’ l’invito a visita ambulatoriale (come avviene per i lavoratori del settore privato). Il dipendente pubblico e’ tenuto, se dovesse assentarsi da casa (ad esempio per una visita specialistica), ad avvisare unicamente la propria amministrazione, la quale successivamente avvisera’ l’Inps. L’Istituto non effettuera’ accertamenti domiciliari medico legali richiesti dai datori di lavoro per i casi di infortunio sul lavoro e malattia professionale. Il budget complessivo stanziato per il Polo unico (valido complessivamente per le visite datoriali e d’ufficio) e’ pari a 17 milioni di euro per il 2017 (a decorrere dal primo settembre). Qualora dovesse verificarsi un esaurimento del budget disponibile per le visite, l’applicativo restituira’ l’informazione alla Pa richiedente, bloccandone la richiesta.