Nella notte americana, quando Donald Trump è salito trionfante sul palco dell’Hilton Hotel di New York fra gli applausi dei suoi sostenitori, i due maggiori quotidiani americani, Washington Post e New York Times hanno titolato in modo identico sulle loro homepage: “Trump Triumphs” (Trump trionfa). E il Nyt aggiunge: “Scioccante risultato a sorpresa a favore di un outsider che è riuscito ad imbrigliare i voti di un elettorato scontento”. Mentre il WP sintetizza: “Il businessman repubblicano vince la presidenza con uno stupefacente ribaltamento su Clinton”. Anche il Wall Street Journal sottolinea lo “stupore” per la vittoria del candidato anti-establishment, “un apprendista della politica” che ha condotto una “campagna nazionalista” e sottolinea che l’esito del voto americano ha causato “un netto crollo” nelle borse asiatiche ed europee. Oltreoceano il Financial Times parla di una “vittoria storica” per Donald Trump e ricorda che i Repubblicani “sfidando le previsioni”, hanno preso il controllo del Congresso. Il britannico Times evidenzia i buoni propositi del candidato repubblicano: “Trump si impegna a ricucire le divisioni dopo la scioccante vittoria elettorale” e assicura che “tutti gli uomini e le donne finora dimenticati non lo saranno più”.
Stesso registro per il Daily Mail, che parla di Trump “il pacificatore” e dà il “Benvenuto a Trumpland” con una foto scintillante del clan Trump: “La rivincita dei poveracci. La più incredibile campagna presidenziale della storia moderna si è conclusa con un’umiliante sconfitta per Hillary, per i sondaggisti, e per le elite del mondo degli affari, dei media e degli showbusiness”. Il settimanale tedesco Der Spiegel parla di una vittoria sorprendente che causa negli Usa una “significativa rottura” con il passato, ma sottolinea come “nel momento del suo maggiore trionfo”, Trump si sia mostrato “umile”. Molto più esplicito l’altro settimanale tedesco “Die Zeit” che titola semplicemente: “Emergenza”: Donald Trump “è stato considerato a lungo una barzelletta. Adesso è diventato presidente. Il mondo deve essere preoccupato per tutto quello che può venire in mente a quest’uomo imprevedibile”. Stessa lunghezza d’onda per il quotidiano francese Le Figaro: “L’elezione di Donald Trump fa precipitare il mondo nell’incertezza”, mentre Liberation commenta: “Donald Trump, un presidente venuto dal nulla” e aggiunge: “Con il suo ingresso alla Casa Bianca il miliardario mette la parola fine a 8 anni di progressismo negli Stati Uniti”. Il quotidiano spagnolo El Pais definisce Trump “un populista dalla retorica xenofoba e antisistema”, che ha sconfessato i pronostici e che con la sua vittoria porta il Paese verso l’ignoto”.
Il quotidiano libanese Annahar titola: “Trump il nuovo volto dell’America, la vittoria terremoto”. “La vittoria del miliardario populista, che non ha alcuna esperienza politica, provoca un terremoto senza precedenti che sprofonda gli Stati Uniti e il mondo intero in una fase di estrema incertezza”. “Trump sorprende il mondo, e l’America va verso l’ignoto”, è il titolo d’apertura di al Sharq al Awsat, principale quotidiano panarabo di proprietà saudita. “Il mondo si è svegliato oggi all’indomani del voto di 200 milioni di elettori americani nelle elezioni più strane e feroci della sua storia, La ‘nuova America’ va verso l’ignoto”. “Trump trumps Hillary” scherza il China Daily nella sua edizione Usa: Trump fa briscola a Hillary. Dal canto suo la stampa russa guarda con benevola attenzione all’elezione di Trump. Russia Today fa un ritratto del 45esimo presidente degli Stati Uniti, “che ha vinto al termine di una delle più difficili e controverse campagne elettorali della storia” ed evidenzia il braccio teso di Vladimir Putin all’America di Trump. La disponibilità del capo del Cremlino è sottolineata anche da Sputnik, che sottolinea anche un altro aspetto del voto: “La vittoria di Trump dimostra come l’intera classe politica di Washington e soprattutto i media più importanti non abbiano più assolutamente il polso della situazione”.