di Enzo Marino
Infuria lo scontro attorno alla caldissima questione dei profughi, tra Matteo Renzi e Matteo Salvini, nei giorni della apertura delle frontiere ai rifugiati in diversi Paesi europei e dell’appello del Papa alle parrocchie affinché ospitino famiglie. Un botta e risposta con parole forti, iniziato ieri durante il comizio a Milano per la chiusura della Festa nazionale dell’Unità, quando il presidente del Consiglio ha mostrato l’immagine del piccolo Aylan, il bambino siriano trovato morto sulla spiaggia, che ha scosso l’Europa, e ha citato le altre tragedie dell’immigrazione: “Alla faccia di chi per settimane e mesi ha occupato talk show dicendo che questo era un problema del governo italiano – ha detto Renzi, senza citare la Lega – Non rendendosi conto che c’è un livello di umanità sotto il quale non bisognerebbe mai scendere. Arrivano a strumentalizzare anche la vita! Non rendendosi conto che di fronte a quelle immagini, non c’è il Pd contro la destra, ci sono gli umani contro le bestie”. Per Renzi, è una “sfida di umanità”.
La prima reazione, a caldo, del leader della Lega Matteo Salvini è giunta poco dopo: “Così insulta milioni di italiani. Io sono una bestia ma lui è un clandestino”. Poi, stamane, l’affondo. Prima su Canale 5: “Un presidente del Consiglio che usa un bambino di tre anni morto su una spiaggia per fare campagna elettorale, dal mio punto di vista è un verme”. Per continuare più tardi, in via Bellerio, con alcuni giornalisti: “Se Renzi da presidente del Consiglio spera di insultare milioni e milioni di italiani che chiedono rispetto dandogli delle bestie vuol dire che si è fuso il cervello”. Per concludere, poco più tardi, dai microfoni di Radio Padania: Renzi è “il vero razzista” ed è lui “la vera bestia, con tutto il rispetto per le bestie”. E ancora: “I vermi che governano l’Italia e l’Europa, Renzi e i suoi amichetti europei, se ne stanno stra fregando di quello che sta succedendo da tempo in Siria, forse perché non c’è abbastanza petrolio, non ci sono abbastanza ricchezze da rubare”.