Un terremoto si abbatte sulla politica europea. Emergono accuse contro un’influenza russa celata dietro il velo della disinformazione. È dal sito web Voice of Europe, noto come veicolo della propaganda russa con sede a Praga, che si è originata una rete intricata di manipolazione politica, ora al centro di un’indagine che coinvolge il Parlamento europeo e la sua presidente, Roberta Metsola. “È preoccupante constatare come la disinformazione russa abbia infiltrato così profondamente la politica europea, minando la nostra integrità democratica”, ha dichiarato Metsola, visibilmente preoccupata per la situazione.
Il governo ceco ha oscurato Voice of Europe, riconoscendolo come parte integrante del meccanismo di disinformazione orchestrato dal Cremlino. Questo ha spinto Metsola e le istituzioni europee a esaminare attentamente le accuse e a ponderare le azioni da intraprendere di fronte a una pressione politica che sembra emanare da fonti esterne, ma che potrebbe infiltrarsi anche internamente. Le accuse non sono da sottovalutare: si sostiene che attraverso Voice of Europe, finanziato e manipolato dall’oligarca ucraino filo-russo Viktor Medvedchuk, Mosca abbia tentato di corrompere eurodeputati offrendo loro interviste a pagamento. Questa manovra avrebbe coinvolto esponenti di partiti sovranisti e di estrema destra, alcuni dei quali in testa ai sondaggi in vista delle elezioni.
“È cruciale investigare a fondo su queste affermazioni e adottare misure decisive per preservare l’integrità del nostro processo democratico”, ha affermato Metsola durante un’intervista alla stampa internazionale. La gravità della situazione è stata sottolineata dai rappresentanti politici europei. La vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova ha sottolineato come questa vicenda confermi il modus operandi di Mosca nel cercare di acquistare influenza attraverso mezzi loschi che si celano dietro una facciata mediatica. I Liberali e i Verdi hanno chiesto un’indagine interna completa e trasparente per garantire che i deputati europei non siano influenzati o corrotti da forze straniere.
“È nostro dovere proteggere l’integrità delle istituzioni europee da qualsiasi interferenza esterna”, ha dichiarato il leader del gruppo Verde europeo durante una sessione parlamentare straordinaria. Mentre l’Eurocamera valuta la portata delle azioni da intraprendere, Voice of Europe rimane irraggiungibile, anche se i suoi profili sui social media continuano a essere attivi, alimentando il sospetto che la rete di disinformazione sia ancora operativa nonostante le misure di contrasto. Questa vicenda si aggiunge al già controverso Qatargate, uno scandalo di corruzione che ha scosso l’Europarlamento, mettendo ulteriormente in dubbio l’integrità delle istituzioni europee.
La presidente Metsola e il suo team sono attualmente impegnati nell’esaminare attentamente le conclusioni delle autorità ceche, in collaborazione con i partner istituzionali, prima di decidere quali azioni intraprendere. “La nostra priorità assoluta è garantire la sicurezza e l’affidabilità delle istituzioni europee”, ha sottolineato Metsola. Nel frattempo, l’accesso al network propagandistico russo è già stato vietato, ma la sfida rimane nel mantenere la democrazia europea immune da influenze esterne che minacciano il suo tessuto stesso. “Dobbiamo restare vigili e adottare misure decisive per proteggere la nostra democrazia dagli attacchi subdoli dei nostri avversari”, ha concluso Metsola.