Volkswagen, in Italia 650mila auto con motore trucca-emissioni

L’indagine indipendente avviata da Volkswagen sullo scandalo delle alterazioni ai gas di scarico richiederà “mesi”. Intanto la capogruppo ha fatto sapere che in Italia i veicoli coinvolti dalla questione sono quasi 650 mila. Verranno contattati nei prossimi giorni e settimane dai concessionari, per i previsti interventi di manutenzione. Da Volkswagen Italia hanno poi precisato che gli stessi possessori di veicoli, provvisti del numero di telaio – che si può trovare sul libretto di circolazione o sul parabrezza – potranno chiamare i concessionari per informarsi se i loro veicoli sono coinvolti dalla questione. La casa madre di Wolfsburg ha fornito alcune prime informazioni. Nella Penisola i veicoli equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189 – quello sospetto di alterazioni alle emissioni e interessato dall’intervento di “manutenzione service” – complessivamente sono 648.458 unità, 361.432 Vw, 197.421 Audi, 35.348 Seat, 38.966 Skoda e 15.291 veicoli commerciali Vw. La società però ancora non chiarisce esattamente quali siano i modelli coinvolti. Né ha specificato in cosa consisterà questo intervento di manutenzione service o se avrà dei costi a carico dei clienti.

Una persistente incertezza che può risultare particolarmente problematica, ad esempio per coloro che intendevano vendere l’auto in tempi brevi. Volkswagen ha comunque ribadito che i nuovi veicoli dotati di motori Diesel EU6 attualmente disponibili nell’Unione Europea – e quindi anche in Italia – non sono coinvolti e soddisfano i requisiti legali e gli standard ambientali. Mentre tutti i veicoli coinvolti equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189, sono comunque tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada. Sulla vicenda dei gas di scarico Vw ha deciso di affidare una inchiesta indipendente allo studio legale americano Jones Day. Ma realisticamente non è possibile attendersi che sia completata in poche settimane, e così ha deciso di annullare l’assemblea straordinaria che era stata prevista il 9 novembre. Diversi esponenti del direttorio ritengono infatti che la ricognizione proseguirà “vari mesi”. Intanto in Borsa il titolo resta sotto pressione e ha chiuso gli scambi con un meno 1,28 per cento a 96,50 euro.

Infine, in Germania la procura di Brunswick si è sostanzialmente “rimangiata” quanto affermato lunedì scorso, precisando che l’ex amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, non è indagato a livello personale. Un portavoce ha spiegato che il comunicato di lunedì era stato “formulato in maniera sbagliata” e che al momento esistono solo sospetti su Winterkorn, che devono essere valutati, ma che l’ex manager non è ufficialmente indagato. L’unica nota veramente positiva è però quella delle vendite negli Usa, che a settembre sono rimaste in crescita dello 0,6 per cento su base annua, a 26.141 veicoli. Ma appunto solo negli Usa, perché in Italia invece a settembre Vw ha registrato un meno 1,37 per cento annuo in volumi sul nuovo, a 8.868 unità, con una quota di mercato del 6,82 per cento, secondo i dati del ministero dei Trasporti. Nel settembre del 2017 erano state vendute 8.991 Vw per una quota dell’8,10 per cento. La dinamica di calo contrasta con il forte aumento di vendite del mercato italiano, un più 17,15 per cento su base annua sempre a settembre.

Articolo aggiornato alle 19:45

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